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gratteri-nicola-web12Mattiello, bene Gratteri ma temo ingorgo provvedimenti
21 gennaio 2015
Roma. "La riforma antimafia è pronta, sono 130 articoli, l'80% dei quali può essere subito approvato con un decreto". Lo afferma il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, a capo della Commissione nazionale per la revisione della normativa antimafia, voluta dal premier e insediata presso la presidenza del Consiglio dei ministri. "Un progetto di riforma a tutto campo per combattere le organizzazioni criminali. Un esempio? C'è la proposta di alzare le pene per il 416bis (associazione mafiosa, ndr) dai 5 anni di carcere attuali a una pena tra i 20 e i 30 anni", prosegue Gratteri, che per combattere i reati contro la pubblica amministrazione propone una serie di misure, a partire dall'utilizzazione degli agenti sotto copertura, come per il traffico di droga e di armi. "Da procuratore - prosegue poi, parlando dell'allarme terrorismo - mi preoccupa molto l'aspetto dell'approvvigionamento di armi. E il problema arriva dall'ex Jugoslavia, che dopo la guerra è diventata un grande supermercato di armi, dove un Kalashnikov costa 750 euro, dove io stesso ho fatto sequestrare quintali di plastico altamente esplosivo". "Lì - continua Gratteri - è facile andare a comprare armi, non solo per le mafie, ma anche per le organizzazioni terroristiche. Ma di questo l'Europa non si occupa, non avendo una vera politica di sicurezza comune". "Le anticipazioni fatte da Gratteri sul contenuto della relazione sulle riforme della normativa antimafia vanno nella giusta direzione. Gratteri ha ribadito l'intento di proporre l'aumento delle pene per il 416 bis, aggiungo che coerentemente ho già proposto di alzare quelle del 416 ter", commenta il deputato Pd Davide Mattiello relatore per la maggioranza del 416 ter (lo scambio elettorale politico mafioso) e componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. "Giusto prevedere che il contrasto alla corruzione avvenga con gli strumenti investigativi che si adoperano contro la criminalità organizzata - osserva Mattiello - a cominciare dagli agenti sotto copertura.

Condivido l'allarme per la capacità delle organizzazioni terroristiche di approvvigionassi di armi: rispetto a questo la Commissione Giustizia della Camera sta lavorando sulla proposta di istituzione di una Procura nazionale anti terrorismo da affiancare a quella antimafia". "Ho soltanto una preoccupazione: l'ingorgo dei provvedimenti presentati alla Camera e al Senato che si occupano della medesima materia, finisce per produrre incidenti come l'inammissibilità dichiarata dalla Commissione Giustizia del Senato degli emendamenti proposti dal Governo sul testo Grasso.

Una brutta battuta d'arresto. Spero - conclude l'esponente del Pd - che la montagna non partorisca un topolino inadeguato alla gravità della situazione".

ANSA

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