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avviso-pubblicoPorre al centro il valore del rispetto delle regole, la trasparenza e la responsabilita’
9 dicembre 2014
Lo scenario portato alla luce dalla Procura della Repubblica di Roma con l’inchiesta “Mafia capitale” suscita viva preoccupazione accompagnata da un sentimento di profonda indignazione.
L’esistenza di una supposta organizzazione criminale mafiosa, sorta a Roma e composta da soggetti provenienti dal mondo del terrorismo di destra, della criminalità, della pubblica amministrazione, della politica, del mondo delle professioni, dell’imprenditoria e della cooperazione, e nata con l’intento di depredare importanti risorse alla collettività, attraverso l’esercizio dell’intimidazione e della corruzione di persone a vario titolo operanti nell’amministrazione capitolina, precedente e attuale, non può lasciare indifferente un’associazione come Avviso Pubblico che da anni è impegnata a difendere e a diffondere la buona politica, la buona amministrazione, la cultura della trasparenza e della legalità.
Pur plaudendo vivamente all’importante lavoro investigavo svolto dalla Procura di Roma e dalla polizia giudiziaria, riteniamo che per affrontare e sanare lo scenario criminale e illegale che è emerso con “Mafia capitale” – così come con le inchieste su Expo e Mose – sia indispensabile un forte impegno per un radicale cambiamento culturale, che ponga al centro dell’azione politica, amministrativa, economica, imprenditoriale e sociale il valore e l’importanza del rispetto delle regole. Regole da intendersi non solo ed esclusivamente come divieti, comandi e obblighi ma, prima di tutto, come strumenti capaci di garantire i diritti fondamentali delle persone, pari opportunità e l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e alle istituzioni.
Questo impegno per il cambiamento ha bisogno di tempo e deve vedere tutti partecipi, anche i cittadini, i quali devono essere coscienti che l’esercizio del diritto/dovere di voto, se utilizzato con responsabilità, è un’arma indispensabile e potente per sconfiggere mafie, corruzione e malaffare.
Occorre spezzare qualsiasi rapporto tra mafie e politica e tra mafie e pubblica amministrazione, a partire dagli enti locali sino a giungere ai livelli nazionali ed internazionali.
I partiti devono dimostrare la volontà e la capacità di fare pulizia al loro interno sospendendo immediatamente le persone oggetto di indagine, garantendo la massima collaborazione con gli inquirenti, attivando serrati controlli interni, pubblicando sui loro siti internet le fonti di finanziamento e le modalità di impiego delle risorse raccolte, prestando la massima attenzione nella selezione degli iscritti e dei candidati a ricoprire incarichi pubblici.
Pur comprendendo la rabbia e lo sconforto che permeano lo stato d’animo della maggior parte degli italiani, pensiamo che sia sbagliato cadere nella generalizzazione, sostenendo che “tutti i politici sono uguali”, che la politica è abitata esclusivamente da persone disoneste e interessate al loro esclusivo tornaconto personale.
Attraverso il rapporto “Amministratori sotto tiro”, Avviso Pubblico testimonia da alcuni anni come tante donne e tanti uomini che amministrano le loro comunità con spirito repubblicano e costituzionale, impegnandosi nella difesa dei diritti e del bene comune, siano oggetto quotidiano di minacce e di intimidazioni, non solo da parte della criminalità organizzata. Un problema talmente serio, che il Senato della Repubblica ha deciso di attivare un’apposita Commissione di inchiesta.
Uno dei primi atti dell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Ignazio Marino è stato quello di aderire ad Avviso Pubblico – l’assessore Paolo Masini è diventato vice presidente dell’associazione – e, contemporaneamente, di sottoscrivere un “Patto per lo sviluppo, la legalità e la trasparenza delle opere pubbliche di Roma Capitale”, insieme ai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Acer, Cna, Federlazio, Legacoop e Confesercenti.
Il 2 ottobre scorso, in Campidoglio, alla presenza del Dottor Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione e dell’On. Marianna Madia, Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, il Comune di Roma, Avviso Pubblico e Libera hanno organizzato la cerimonia del Premio “Pio La Torre per la buone prassi amministrative”.
Le annunciate azioni di costituzione di parte civile, la collaborazione con la Procura, la rotazione dei dirigenti comunali e il rafforzamento del rapporto tra il Comune di Roma e l’Autorità nazionale anticorruzione costituiscono segnali importanti e necessari per ripristinare la legalità violata e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Due passi ulteriori chiediamo al Comune di Roma, alla giunta e al Consiglio: 1) di sottoscrivere e applicare in tempi celeri la Carta di Avviso Pubblico, il codice etico di comportamento che fornisce indicazioni concrete su come un amministratore pubblico può declinare nella propria attività quotidiana, attraverso una serie di impegni, regole, vincoli e divieti, i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione: 2) di attivare rapidamente corsi di formazione per gli amministratori e i dipendenti pubblici, partendo da quanto previsto in materia di anticorruzione e trasparenza.
Al Governo e al Parlamento chiediamo di porre la massima attenzione al tema della riforma della legge elettorale e di inserire concretamente al primo punto dell’agenda politica il tema della prevenzione e del contrasto alle mafie – a partire dalla modifica della legislazione in materia di scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose – alla corruzione, all’evasione ed elusione fiscale.
Da alcuni anni, infatti, Avviso Pubblico sostiene che è dalla battaglia contro l’illegalità e il malaffare che l’Italia può recuperare risorse economiche, fiducia, credibilità e prestigio, anche a livello internazionale. Tutti elementi indispensabili per salvaguardare la nostra democrazia e per attivare un circolo virtuoso di sviluppo economico e sociale.

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