4 dicembre 2014
Reggio Calabria. La 'ndrangheta reinvestiva il suo denaro nelle attivita' commerciali della Capitale, soprattutto nel settore della ristorazione. E' questo cio' che emerge nel provvedimento di confisca dei beni nei confronti degli esponenti del clan Gallico della Piana di Gioia Tauro, a cui la Guardia di finanza ha confiscato beni per un valore di 3,5 milioni di euro. Le indagini hanno evidenziato che Francesco Frisina, 58 anni, e il nipote Alessandro Mazzullo, 31, ritenuti referenti della cosca reggina, sarebbero riusciti in poco tempo a mettere in piedi una serie di operazioni finanziarie con l'acquisizione diretta o indiretta di diversi immobili e con la gestione di varie attivita' commerciali, a partire proprio da quelle della ristorazione. Il provvedimento di confisca dei beni a loro riconducibili, riguarda: le quote sociali e l'intero patrimonio aziendale della "Macc 4 S.r.l.", con sede a Roma e con oggetto sociale l'acquisto, la vendita e la gestione di bar, ristoranti, pizzerie, rosticcerie, proprietaria del bar "Antiche mura"; il 30% del capitale sociale e corrispondente parte del patrimonio aziendale comprensivo dei conti correnti della "Colonna Antonina 2004 S.r.l." impegnata nell'attivita' di esercizio di bar e ristorante, con sede legale a Roma e titolare, sino al novembre 2009, del noto "Bar Chigi". I sigilli sono stati apposti anche a due unita' immobiliari, di cui un villino di pregio, situate a Roma; vasti appezzamenti di terreno agricolo, coltivati ad uliveto, per un'estensione di oltre 12 mila metri quadri; diversi rapporti finanziari bancari, postali ed assicurativi.
AGI
'Ndrangheta: clan a Roma investiva nel settore della ristorazione
- Dettagli
- Super User