9 luglio 2014
L’empedoclino Maurizio Salemi, 41 anni, finito in carcere nell’operazione “Nuova Cupola” con l’accusa di essere un prestanome del presunto boss di Porto Empedocle Fabrizio Messina e condannato a due anni e otto mesi di reclusione, torna libero. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare di Palermo Daniela Cardamone, accogliendo l’istanza dell’avvocato difensore Silvio Miceli. Il gup ha sostituito la misura degli arresti domiciliari – concessi un anno fa dal tribunale del riesame di Palermo – con l’obbligo di firma da adempiere per tre volte alla settimana. Salemi era stato arrestato il 26 giugno del 2012 nell’ambito dell’operazione, eseguita da squadra mobile e commissariato di Porto Empedocle, che avrebbe disarticolato le nuove famiglie mafiose della provincia di Agrigento che sarebbero state riorganizzate dal vecchio boss Leo Sutera e dall’ultimo rampollo della famiglia Ribisi, Francesco, insieme al suo presunto braccio destro Giovanni Tarallo di Santa Elisabetta. Salemi, invece, era accusato di intestazione fittizia di beni aggravata dall’avere agevolato la mafia: secondo la Procura insieme al nipote ventinovenne Antonio Brucculeri (stessa pena inflitta, due anni e otto mesi) si sarebbe fatto intestare una ditta che opera nel campo dell’edilizia, la “Mauro S.B.”, che invece sarebbe appartenuta a Messina, presunto capomafia di Porto Empedocle, condannato a 9 anni di reclusione.
agrigentoweb.it
Mafia, operazione “Nuova Cupola”: empedoclino torna libero
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