Procuratore Salvi: "Risposta di legalità in tempi brevi"
di AMDuemila - 24 giugno 2014
Catania. Alfio Licciardello, 52 anni, già condannato per associazione mafiosa nel 1996, accusato di omicidi e rapine, esponente di spicco del clan del Malpassotu, è il capo del gruppo di sei estorsori arrestati dai carabinieri di Paternò dopo la denuncia della vittima taglieggiata. L'ex pentito era rientrato al suo paese d'origine, Belpasso, nel Catanese, dopo oltre 15 anni.
"Era rientrato non soltanto per compiere l'estorsione - ha precisato il procuratore di Catania, Giovanni Salvi - ma anche per organizzare un proprio gruppo. E per questo l'operazione dei carabinieri di Paternò e del nucleo investigativo di Catania è importante. Abbiamo dato una risposta di legalità in tempi brevi, anche grazie alla collaborazione della vittima che è stata ed è tutelata dalle Istituzioni".
Secondo le indagini dei militari dell'Arma e l'inchiesta della Dda della Procura etnea, è emerso che Licciardello avrebbe fatto convocare la vittima più volte per minacciarla, a causa delle vessazioni e dei danni subiti l'imprenditore aveva quasi interrotto l'attività lavorativa. Il capo del gruppo avrebbe dunque inviato suo cugino, Salvatore Licciardello, e suo genero, Roberto Leuci, a casa dell'uomo esigendo la consegna di 130 capi di bestiame altrimenti avrebbe fatto 'saltare tutti in aria'.
L'inchiesta, hanno spiegato dalla Procura di Catania, ha "impedito la ricostruzione attorno a Alfio Licciardello di un gruppo criminale in grado di acquisire il controllo delle attività economiche della zona".
Fonte ANSA