di Simona Mazza - 15 giugno 2014
Vincenzo Calcara, il pentito di fiducia del giudice Paolo Borsellino, continua ad attirare l’attenzione su di sé grazie alle forti rivelazioni di questi ultimi giorni. Così dopo la pubblicazione della lettera aperta a Papa Francesco, nella quale chiede di essere ricevuto per svelare tre grossi segreti, oggi declama “Alle spalle di Francesco c’è un Cardinale che manovra il Vaticano”.
Il pentito continua affermando che il Cardinale, la cui identità sarà presto svelata ai magistrati “Manovrava Marcinkus e gli altri cardinali responsabili tra l’altro della morte di Papa Luciani”. (Il prelato è stato nominato Cardinale nel 2001. All’epoca quando Vincenzo Calcara lo incontrò con Marcinkus era monsignore, ndr). Il pentito dichiara “Quando sarò chiamato a deporre al Processo Borsellino Quater costringerò il collaboratore Giovanni Brusca a parlare come si deve del suo amico di famiglia, il Notaio Albano!” (Vassoio d’argento, Processo Andreotti ). L’improvvisa apertura dell’ex uomo “riservato” di Francesco Messina Denaro ha delle motivazioni assai disparate.
“Adesso che anche altri pentiti e uomini politici hanno confermato l’esistenza delle 5 Entità, della supercommissione e del triumvirato, i cui meccanismi erano stati raccontati da me al dott. Borsellino, posso infrangere un giuramento fatto tanti anni fa ad una persona molto speciale. A questa persona rivelai pure che il cardinale era coinvolto in riti satanici e massonici all’interno del Vaticano”. “Fu un giuramento d’onore” continua Calcara “ma la sua morte mi autorizza a rompere il patto”. Il Cardinale è una figura molto potente che avrebbe avuto, sempre secondo Calcara, pericolose connessioni con tale notaio Albano, nome fatto per la prima volta proprio dal pentito:“Albano era il fiore all’occhiello di Cosa Nostra: il tramite fra Mafia e Vaticano”.
I legami di Albano e Cosa Nostra trovano riscontro in varie sentenze, una su tutte la sentenza Almerighi “Albano, tra le varie cose aveva fatto un rogito per la sorella di Luciano Liggio, Lucianeddu, la Primula Rossa di Cosa Nostra”. L’uomo, secondo il pentito, era altresì legato, in affari ambigui, a Giulio Andreotti. Ma che nesso c’è fra Albano e il Cardinale nelle esternazioni di Calcara? Calcara aggiunge “Il notaio Albano, era il Capofamiglia di Borgetto, era ammiraglio della Marina Militare e, come il Cardinale, era membro dei Cavalieri del Santo Sepolcro, ordine cavalleresco che ha avuto dei legami oscuri con la Massoneria deviata!”.
Dalle ultime rivelazioni del pentito, nelle quali sostiene che le 5 entità (Mafia, ’Ndrangheta, Massoneria, Servizi segreti deviati e Chiesa) furono e sono responsabili di ogni aspetto della vita politica, economica del nostro Paese, inclusa la decisione di effettuare stragi di Stato, deduciamo che la prossima deposizione di Calcara e l’ufficializzazione di nomi e vicende, provocherà un’onda d’urto devastante. Calcara conclude affermando di credere nella bontà di Papa Francesco “Se è davvero un uomo giusto, è sicuramente impotente”.
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