Col. Avitabile, più diffusa infiltrazione mafia e 'ndrangheta
20 maggio 2014
Roma. Sette appalti pubblici su dieci sono truccati. La sanità e il mattone i settori più ambiti. Parola del colonnello Giovanni Avitabile, responsabile dell'ufficio 'Tutela uscite e mercati' al Comando generale della Guardia di Finanza, intervistato dalla Stampa. ''Il fenomeno purtroppo è nazionale - spiega -. Ovunque ci sia un affare da concludere c'è chi ne vuole approfittare. Nei primi quattro mesi del 2014, scandalo Expo a parte, su 820 milioni di euro di appalti che abbiamo controllato, quasi il 70 per cento, per 560 milioni di euro, è risultato non in regola''. ''Fino ad aprile sono stati denunciati 290 soggetti, di cui 26 tratti in arresto, per reati di frode nelle pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti. Nel 2013, l'attività di contrasto agli illeciti negli appalti pubblici ha condotto alla denuncia all'Autorità Giudiziaria di 657 soggetti, per i reati di turbata libertà degli incanti e frode nelle pubbliche forniture, dei quali 135 sono stati tratti in arresto''. ''Nel 2012 nel nostro Paese si è registrata una mole di affari di 95 miliardi e 300 mila euro, pari al 6% del Pil interno e al 18% del Pil europeo, che comporta tra 11.700-15.600 posti di lavoro per ogni miliardo di euro investito. Ma è chiaro che tangenti e corruzione alterano drammaticamente il mercato del lavoro. Per non parlar, poi della piaga del lavoro nero''. ''Mafia e 'ndrangheta hanno interesse a riciclare i proventi di attività illegali, come il traffico di stupefacenti e l'estorsione, in affari legali. La loro infiltrazione negli appalti pubblici è sempre più diffusa''.
''Spopolano cartelli preventivi e gare confezionate su misura. A Brindisi, cinque dirigenti Asl, in cambio di gioielli, viaggi e bustarelle rivelavano i contenuti delle offerte ai titolari di imprese amiche per l'aggiudicazione di appalti ospedalieri. Le buste venivano aperte e richiuse con 'precisione chirurgica', utilizzando addirittura un bisturi''.
ANSA