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cuffaro-toto13 maggio 2014
Rimaniamo scioccati come sempre davanti a norme che fanno venire da piangere.
Un condannato per mafia come Cuffaro, in carcere per alto grado di mafiosità, percepirebbe un vitalizio di tipo politico, dalla Regione Siciliana, la terra che ci ha inviato la mafia in continente, di ben 6.000 euro al mese.
E pensare che le nostre vittime, quelle di via dei Georgofili a Firenze, invalide all’80% della capacità lavorativa, non condannate per mafiosità, ma messe nelle mani delle mafia per portare in porto una trattativa Stato mafia in favore di “cosa nostra”, non hanno ancora percepito, malgrado la norma 206 del 2004, nessuna pensione e non solo i loro famigliari se la vittima sopravvissuta non è sposata, non hanno diritto a vitalizio come da recente disposizione del Governo Letta.
Si vergogni chi deve, lo faccia nascondendo quelle facce di circostanza che da qui al 27 Maggio prossimo vedremo in processione a dire che la mafia viene combattuta ogni giorno mentendo sapendo di mentire.
Non lavoravano le nostre vittime al momento della strage del 27 Maggio 1993, erano studenti o bambini e non lavoravano, e così la norma 206 del 2004 non gli ha riconosciuto le pensioni anche se invalidi all’80% della capacità lavorativa, così ha sentenziato il Consiglio di Stato.
Così come il Governo Letta non ha riconosciuto il vitalizio ai parenti delle vittime invalide all’80% della capacità lavorativa perché gli invalidi non erano sposati.
Invece Cuffaro lavorava, eccome lavorava, quando lo hanno condannato per associazione mafiosa.
Lavorava CUFFARO, era appena stato il Governatore della Regione Sicilia, lavorava nel pubblico a vantaggio di “cosa nostra”.
Stendiamo un velo pietoso invece su quello che è successo con i vitalizi riconosciuti, durante il governo Letta agli sposati fra le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, perché qui siamo all’incostituzionalità allo stato puro ma non se ne è accorto nessuno.

Giovanna maggiani Chelli
Presidente
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili

ANTIMAFIADuemila
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