8 aprile 2014
“L'indagine che ha portato al sequestro di beni per circa 13 milioni di euro all'ex responsabile dell'Ufficio tecnico comunale di Casal di Principe ha un'importanza strategica nel contrasto alla criminalità organizzata”: lo dice Sonia Alfano, eurodeputata, presidente della Commissione Antimafia Europea, commentando il sequestro eseguito dalla Dia di Napoli, su provvedimento emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta del Procuratore della Repubblica di Napoli e del direttore della Dia.
“Il sequestro colpisce infatti beni di “colletti bianchi” che si dimostrano essere pericolosi al pari dei camorristi o delle aziende riconducibili ai clan.
Dia e Dda hanno svelato che la struttura criminale dei Casalesi ha una fortissima connotazione imprenditoriale tanto da partecipare a un “comitato di affari” che ha agito in raccordo con la politica così come accade per Cosa Nostra in Sicilia. Tramite il controllo occulto di imprese apparentemente lecite il clan dei Casalesi ha operato su più fronti. Ha condizionato l'amministrazione comunale di Casal di Principe ottenendo la trasformazione di un terreno agricolo in commerciale e aumentandone il valore. Ha offerto posti di lavoro in cambio di voti. Ha utilizzato imprese legate ai clan per realizzare il centro commerciale. Ecco perché l'indagine di Dia e Dda di Napoli è un duro colpo per l'intreccio tra camorra, imprenditoria corrotta e politica che passa all'incasso e ottiene voti”conclude Sonia Alfano.
Camorra. Sonia Alfano: “Colpiti beni di colletti bianchi”
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