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Associazione antiracket presentata in istituto Castelvetrano
24 marzo 2014
Castelvetrano (Trapani). Sono una quindicina, provengono dall’intera Valle del Belice e da vari settori, gli imprenditori che hanno dato vita a “LiberoFuturo Castelvetrano”, la prima associazione antiracket e antiusura costituita nella città del boss latitante Matteo Messina Denaro.

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L'associazione è stata presentata questo pomeriggio al Liceo Scientifico “Michele Cipolla”, a Castelvetrano (Tp). Si tratta di un luogo simbolo, come ha specificato il preside Francesco Fiordaliso, in quanto “è la scuola frequentata dalla figlia del latitante Matteo Messina Denaro e da altri suoi parenti”. “L’associazione, che aderisce alla Federazione italiana antiracket, è stata costituita nell’ambito delle iniziative del Pon Sicurezza", ha spiegato Nicola Clemenza, che ne è il presidente e che quattro anni fa a Partanna (Tp) ha subito un attentato incendiario dalla mafia. L'associazione esiste già da un anno, "la presentazione avviene ora perché ci vuole proprio un anno per essere inseriti nell’apposito albo prefettizio". "Assistiamo già diversi imprenditori dell’area belicina che hanno denunciato gli estortori, tra i quali Elena Ferraro, a Castelvetrano. Di fatto lavoriamo di concerto con le forze dell’ordine, con le Procure e il commissario antiracket”, ha affermato il presidente. “LiberoFuturo” si è già costituita parte civile nei processi scaturiti dall’operazione antimafia “Eden” (che ha portato in carcere, tra gli altri, Patrizia Messina Denaro e Francesco Guttadauro, sorella e nipote del latitante Matteo Messina Denaro) e dagli arresti degli estortori del presidente di Confindustria Trapani Gregory Bongiorno. Per il commissario straordinario antiracket Elisabetta Belgiorno "c'è ancora tanto da fare, ma l'avanguardia si consolida. Questa è l'associazione numero sessantasette che aderisce alla Federazione italiana antiracket. Qui ci sono la società civile e gli imprenditori che ci mettono la faccia contro la criminalità organizzata".

Per il sostituto procuratore di Trapani Andrea Tarondo "si sta recuperando la dignità di una società civile che dice no alla mafia", mentre per il presidente della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, Piero Grillo "il fenomeno della mafia va estirpato prima di tutto a scuola, per questo stiamo portando avanti delle attività con gli studenti". Ignazio Tozzo, del Dipartimento delle attività sanitarie dell'assessorato regionale alla Salute ha annunciato che finalmente proprio in questi giorni "dopo mesi di richiesta è stato firmato il trasferimento del servizio di radiologia convenzionato alla clinica gestita da Elena Ferraro".

All'incontro erano presenti anche Tano Grasso, presidente onorario della Federazione italiana antiracket, Pippo Scandurra, presidente Fai, il coordinatore della Sicilia occidentale del progetto "Pon" Enrico Colajanni, don Francesco Fiorino che ha portato il saluto del vescovo Domenico Mogavero e i vertici provinciali delle forze dell'ordine.

ANSA

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