28 gennaio 2014
“Ho inviato una lettera alla vicepresidente della Commissione Europea e commissaria Ue per la Giustizia, Viviane Reding, al fine di attirare la sua attenzione - e quella di tutte le Istituzioni europee - sul rischio che nel nostro Paese possa aprirsi una nuova, sanguinosa, fase stragista, targata Cosa nostra”: Sonia Alfano, eurodeputato del gruppo Alde, presidente della Commissione Antimafia Europea, ne ha dato notizia oggi su un articolo pubblicato da “La Sicilia”, il quotidiano di cui suo padre Beppe era collaboratore.
“Alla Commissaria Reding ho chiesto di interpellare tempestivamente le autorità italiane e di monitorarne l’impegno concreto, al fine di evitare che nuove “falle”
possano trasformare valorosi magistrati e le loro scorte in eroi da commemorare attraverso sfarzose manifestazioni e tardivi attestati di stima. Le informazioni sui progetti di morte contro il sostituto procuratore Di Matteo e gli altri magistrati vanno condivise con i 765 colleghi del parlamento di Strasburgo. L'Europa deve conoscere i rischi che corre oggi chi in Italia indaga sulle mafie e sulle sue complicità, a Palermo come a Trapani, a Caltanissetta come a Messina e a Catania”.
Aggiunge Sonia Alfano: “Per questo dallo Stato, al di là della solidarietà di circostanza, mi aspetterei una reazione vigorosa e provvedimenti concreti: un inasprimento del regime carcerario 41bis; lo stanziamento di risorse e di strumenti sufficienti e idonei a rendere fruttuoso il prezioso lavoro dell'autorità giudiziaria ed investigativa italiane; una risoluzione del sovraffollamento carcerario non tramite la liberazione anticipata di chi ha commesso crimini efferati - vedasi l'irresponsabile decreto svuota-carceri – ma attraverso la modifica di alcune grottesche leggi e l'utilizzo dei penitenziari in disuso, come quelli di Pianosa e dell'Asinara e di tante altre strutture costruite a spese della collettività, inaugurate e subito abbandonate come fosse vecchi e inutili ruderi”.