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miccichealdodi Claudio Cordova - 26 novembre 2013
"Il contenuto delle conversazioni attesta senza dubbio alcuno l'inserimento del ricorrente nell'organigramma associativo della 'ndrina dei Piromalli". Il "ricorrente" altri non è se non Aldo Miccichè (foto), il faccendiere che la Dda di Reggio Calabria colloca da anni all'interno della potentissima cosca di Gioia Tauro. E quello è solo l'incipit con cui il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha rigettato il ricorso di Miccichè, contro le accuse portate avanti dal sostituto procuratore Roberto Di Palma, che al rientro dall'estero dell'ex politico della Democrazia Cristiana, gli aveva notificato le accuse contenute nell'ordinanza dell'operazione "Cent'anni di storia". Miccichè si era reso irreperibile subito dopo l'esecuzione degli arresti (poi culminate in numerose condanne) contro i Piromalli. Aveva trovato rifugio in Venezuela, dove d'altra parte è sempre stato di casa, salvo poi essere stato arrestato ed estradato. Miccichè – che alcune settimane fa ha risposto all'interrogatorio di garanzia – è attualmente libero con obblighi.

E proprio contro quegli obblighi si era opposto, trovando però una dura risposta nel provvedimento firmato dal Tdl, nelle persone del presidente Filippo Leonardo e del giudice estensore Eugenio Aliquò: "I dialoghi descrivono il Miccichè quale soggetto che spazia a 360 gradi nel tentativo di rimarcare l'egemonia della famiglia Piromalli, nel cui interesse contatta politici, magistrati, massino al fine di assicurare vitalità e operatività al sodalizio".

Miccichè, infatti, si sarebbe mosso nell'interesse dei Piromalli, per una serie di ragioni che l'indagine "Cent'anni di storia" avrà il merito di cristallizzare. Una prima conversazione tra Piromalli e Miccichè viene intercettata a metà del settembre 2007, quando si fa riferimento a un certo avvocato Francesco Lima, che viene contattato per via dei suoi "agganci notevoli", al punto che Miccichè afferma che "penserà lui per molte cose". Tra le "molte cose" ci sarebbe la posizione carceraria di Pino Piromalli, detenuto in regime di 41bis: "Ho parlato con quella persona... bisogna giocare di sponda" dice. Nelle diverse conversazioni intercettate dai pm reggini, Miccichè racconta di essersi interessato della situazione di Pino Piromalli anche con una persona vicina al senatore Emilio Colombo, che Miccichè definisce "compare". Lo stesso Miccichè vanterà una serie di agganci con la segreteria dell'allora Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, che, comunque, nell'unica telefonata intercettata col faccendiere sarà molto evasivo e cercherà di chiudere il prima possibile la discussione.

L'obiettivo di Miccichè sarebbe stato dunque quello di far revocare a Pino Piromalli la dura misura del 41bis. Ma non sarà facile: "Ho l'impressione – dirà in un'altra conversazione intercettata - che non si riesce a manovrare bene ... qua dovremo forse a mio avviso fare un altro tipo di rapporto e lo devo fare in Lombardia", ovvero ricorrendo alla massoneria. In Italia, il politico più in vista con cui Miccichè avrebbe avuto un rapporto piuttosto significativo è l'allora senatore Marcello Dell'Utri, uomo di fiducia dell'ex Premier Silvio Berlusconi fin dagli anni '70, ma anche personaggio da sempre interessato da indagini riguardanti la mafia siciliana: "Vai da Dell'Utri, spiegagli chi siamo e cosa rappresentiamo" dirà Miccichè a Gioacchino Arcidiaco, l'emissario dei Piromalli che incontrerà il senatore nel marzo 2008.

Da qui, dunque, il duro giudizio del Tdl: "La collaborazione sviluppatasi tra i Piromalli e il Miccichè rende evidente il libello di coinvolgimento del ricorrente all'interno de sodalizio, nel cui nome egli spende freneticamente tutte le sue energie". E mentre il pm Di Palma prepara la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Miccichè, sullo stesso riecheggiano le parole utilizzate dal Tdl: "Il Miccichè si pone come interlocutore necessario e imprescindibile, avuto riguardo allo spessore dei personaggi che riesce a sollecitare, per apportare sostegno al sodalizio e consentire il mantenimento, anzi, il rafforzamento del vincolo associativo"

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