16 luglio 2013
E' uno dei dati contenuto nel libro "L'impero della 'Ndrangheta" di Dorina Bianchi e Raffaele Rio. Nel 2012 il giro d'affari delle cosche è stato pari al 3,4% del pil nazionale, grazie soprattutto ai narcotraffici e al riciclaggio.
Tanta ricchezza quanta ne produce un piccolo paese, ma neanche troppo piccolo come Malta o Cipro. Nel 2012 il giro d'affari delle cosche della 'ndrangheta si è aggirato intorno ai 53 miliardi di euro, una cifra pari al 3,4% del Pil italiano, fermo a 1.566 miliardi. E' uno dei dati contenuto nel libro “L'impero della 'Ndrangheta' scritto dalla parlamentare Dorina Bianchi e dall'economista Raffaele Rio.
Il maggiore introito, secondo gli autori, è costituito dal traffico di stupefacenti che determinerebbe guadagni per 24.200 milioni. Viene poi il riciclaggio (19.600 mln), estorsioni e usura (2.900 mln), gli appalti pubblici (2.400 mln) e gioco d'azzardo (1.300 mln). Meno rilevanti i proventi dal traffico di armi (700 mln) e di rifiuti (670 mln), prostituzione (370 mln), contraffazione (330 mln) e immigrazione clandestina (130 mln).
“La 'ndrangheta - spiegano Dorina Bianchi e Raffaele Rio - ha consolidato il suo protagonismo nel panorama internazionale disponendo di una smisurata liquidità economica che ha alimentato la sua strategia unica nel panorama criminale: da un lato, colonizzazione e naturale vocazione di organizzazione policentrica ed espansionistica e, dall'altro, asfissiante controllo delle comunita' territoriali d'origine. Le 'ndrine sono riuscite ad infilarsi laddove si produce ricchezza, dove c'è denaro pubblico, penetrando ovunque, nei settori e nei mercati tradizionali ed emergenti. Ha saputo, con un protagonismo invisibile, trasformarsi in un micidiale impero criminale con ramificazioni in tutto il mondo e con uomini sparsi nelle posizioni più strategiche della politica, del tessuto economico e finanziario”.
Rassegna.it
Il pil della 'ndrangheta vale 53 miliardi di euro
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