Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

28 febbraio 2013
Firenze. Alcuni degli affiliati al clan camorristico dei Casalesi continuavano a gestire gli affari criminali, nonostante fossero detenuti nel carcere napoletano di Secondigliano. E' quanto emerge a seguito dell'operazione condotta dalle Squadre mobili di Firenze e Caserta, coordinate dalla Dda fiorentina e napoletana, e che ha portato a 23 arresti, di cui 13 in Toscana e 10 in Campania. Alcuni degli arrestati sono stati raggiunti dalle ordinanze di custodia cautelare gia' in carcere. In base ad intercettazioni video-ambientali, gli investigatori hanno scoperto che dal penitenziario di Secondigliano, gli affiliati continuavano a svolgere il proprio ruolo all'interno del clan camorrista, provvedendo ad assicurare l'assistenza necessaria ai detenuti casalesi, gestendo gli affari e le dinamiche interne al clan.

Adnkronos

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos