9 gennaio 2013
Torino. "Abbiamo passato anni d'oro, trattavamo in droga e partecipavamo a sequestri. Personalmente abbiamo preso parte a quello di Cesare Casella". Così, durante l'udienza del processo Minotauro sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel torinese, il pentito Rocco Marando che da una località segreta sta rispondendo alle domande del pm Roberto Sparagna sulle attività della sua famiglia a Volpiano (Torino) tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta.
"Una sera - ha raccontato - sono arrivati quattro di San Luca a casa mia a Volpiano e abbiamo caricato su un camion dei mobili, lasciando uno spazio in mezzo, che serviva per trasportare Casella da Pavia alla Calabria".
Adnkronos
Foto: Il Tribunale di Torino
'Ndrangheta: processo Minotauro, depone pentito Marando
9 gennaio 2013
Torino. E' iniziata con l'esame del pentito Rocco Marando, la decima udienza del processo Minotauro sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel torinese. Marando, 45 anni originario di Plati' (Rc), sta rispondendo alle domande del pm Roberto Sparagna in video collegamento dalla località segreta dove vive con il figlio 13enne.
Il pentito ha detto di voler rispondere a tutte le domande, anche a quelle relative a due dei suoi fratelli, Domenico e Rosario, ritenuti esponenti della locale" di Volpiano (To) e imputati nel procedimento che si sta svolgendo nell'aula bunker del carcere di Torino. Il suo interrogatorio era già previsto nella seduta del 18 dicembre scorso ma lui a sorpresa, aveva inviato un telegramma e non si era presentato per palesare le difficoltà, anche economiche, in cui si trova nella sua condizione di pentito.
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