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10 dicembre 2011
Viterbo. C'è un esponente di spicco del clan mafioso dei Barcellonesi tra i 6 indagati per la morte di Attilio Manca, l'urologo trovato privo di vita a Viterbo il 12 febbraio 2004. È Angelo Porcino, 55 anni. Il gip, respingendo per la terza volta la richiesta d'archiviazione del caso, ha disposto un supplemento d'indagini per morte a seguito di altro delitto: gli avrebbero fornito la droga che lo ha ucciso. Per i genitori, invece, il loro figlio sarebbe stato costretto ad accompagnare Bernardo Provenzano in Francia e poi ucciso. Angelo Porcino, arrestato nel giugno scorso nell'ambito delle operazioni 'Gothà e 'Pozzo2' che, secondo la direzione distrettuale antimafia, avrebbe decapitato Cosa Nostra nel Messinese, è entrato nell'inchiesta perchè, una decina di giorni prima che Attilio Manca morisse gli fece chiedere un appuntamento a Viterbo dal cugino Ugo Manca, anch'egli indagato. La circostanza è stata confermata dalla madre del medico, la quale dichiarò agli investigatori che il figlio la chiamò per chiederle informazioni su tal Porcino, che gli aveva chiesto un appuntamento. Gli altri indagati per la morte di Manca, per i quali il Gip Salvatore Fanti ha disposto indagini suppletive, circoscritte all'eventuale cessione di droga al giovane medico che, a parere del magistrato, sarebbe morto di overdose dopo essersi iniettato un mix di eroina e medicinali sono: Ugo Manca, Renzo Mondello, Salvatore Fugazzotto, Andrea Pirri, tutti di Barcellona Pozzo di Gotto, e Monica Mileti, romana. Le quattro persone per le quali il Gip ha disposto l'archiviazione della delle posizioni erano amici o colleghi del medico, che frequentavano abitualmente il suo appartamento. Erano stati iscritti nel registro degli indagati al solo scopo di effettuare alcuni accertamenti nei loro confronti.

ANSA


Medico ucciso da mix droga e farmaci

10 dicembre 2011
Viterbo. Cinque uomini, tutti di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), quasi tutti ritenuti borderline con gli ambienti mafiosi, e una donna romana sono indagati nell' ambito dell'inchiesta sulla misteriosa morte di Attilio Manca, urologo, in servizio nell'ospedale di Viterbo, avvenuta la notte tra l'11 e il 12 febbraio 2004. Ecco perchè il Gip di Viterbo Salvatore Fanti ha disposto un supplemento di indagini a loro carico, ipotizzando il reato di morte come conseguenza di altro delitto. Nella fattispecie la cessione di eroina. Il medico fu ucciso da un mix di eroina e di un potente sedativo. Ugo Manca, cugino di Attilio, tecnico radiologo in servizio in un ospedale di Messina. Nel dicembre 2003 si recò a Viterbo per farsi operare di varicocele. La sua presenza nella casa del medico fu scoperta perchè lasciò un'impronta palmare su una piastrella del bagno. Tornò a Viterbo subito dopo la morte del cugino e tentò di entrare nell'appartamento sotto sequestro. Inoltre, si recò due o tre volte in procura a sollecitare, a nome dei genitori il nulla osta per la sepoltura. Ma i familiari hanno sempre smentito di avergli assegnato tale compito. Renzo Mondello fu contattato telefonicamente da Ugo Manca decine di volte durante i suoi soggiorni a Viterbo, prima e dopo la morte di Attilio. Salvatore Fugazzotto, nei giorni precedenti la morte chiamò più volte al telefono Attilio, pur non conoscendolo di persona. Angelo Porcino, una decina di giorni prima della morte del medico, chiese a Ugo Manca di fissargli un appuntamento a Viterbo. Attilio chiamò la madre chiedendole informazioni su di lui. Non è mai stato accertato se l'incontro sia effettivamente avvenuto e quali fossero le ragioni. Andrea Pirri raccontò ad almeno due persone, che lo riferirono poi agli investigatori, che Attilio era stato ucciso dalla mafia. Aggiunse che i suoi genitori avrebbero fatto meglio a far cadere il silenzio. Monica Mileti, infine, è l'ultima persona, almeno ufficialmente, che ha visto Attilio vivo, il pomeriggio dell'11 febbraio 2004. Il mattino successivo fu trovato morto nella sua casa.

ANSA

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