Cutrò: ''Gravi le minacce contro Tiberio Bentivoglio. Lo Stato abbandona i testimoni di giustizia''

"L'ennesimo atto intimidatorio nei confronti del testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio. Da anni denunciamo che sui testimoni di giustizia è calato il sipario. Lo Stato, nella partita contro le mafie, ha perso la battaglia. Le istituzioni dello Stato: il Ministero dell'interno, la Commissione Centrale e il Servizio Centrale di Protezione non mostrano alcun interesse verso la vita di chi, come iil mio amico Tiberio, ha testimoniato nei processi contro la 'Ndrangheta". Sono queste le parole del testimone di giustizia Ignazio Cutrò, a commento delle minacce subite nei giorni scorsi da Tiberio Bentivoglio. Secondo Cutrò si tratta dell'ennesimo caso che denuncia una sostanziale assenza delle istituzioni rispetto all'isolamento che i testimoni di giustizia ed i collaboratori stanno vivendo. "Sono innumerevoli le denunce dei testimoni che ricevo, oramai quotidianamente, di totale abbandono da parte del Ministero dell'Interni - aggiunge -  Lo Stato si è convinto di aver vinto e partendo da questa convinzione sono giunti alla conclusione che il programma di protezione non serva più a niente, credono di poterne fare a meno. In tutto questo l'opposizione tutta, nessuno escluso, non hanno una idea, un progetto per rilanciare la lotta alle mafie, per sostenere concretamente chi denuncia. Alla chiesa, al Santo Padre, l'unica istituzione ancora in piedi si deve il coraggio, la forza della speranza. Basti pensare ad un suo recente messaggio nel quale invita tutti a prendere le difese delle vittime innocenti. All'amico Tiberio posso dire non arrenderti, non chinare la testa ma non aspettarti nemmeno la solidarietà del Governo e del Parlamento: troppo impegnati su migranti, gay e su reati bagatellari di cui il Paese, anzi la Patria come piace loro dire, non sente assolutamente bisogno. Stiamo precipitando in un pozzo tanto profondo che riuscire a vedere la luce è una impresa quasi impossibile".

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