Entrambi protagonisti di un'era di collaborazioni mafiose: avevano 80 e 83 anni
Calogero Caruso e Pietro Pollichino, rispettivamente di Torretta e Contessa Entellina, due piccoli centri nella provincia di Palermo, sono deceduti in ospedale. Caruso, 80 anni, era stato arrestato nel 2021 in un'operazione che aveva messo in luce i rapporti tra il mandamento di Passo di Rigano e mafiosi americani, evidenziando un vecchio asse di collaborazione tra mafia siciliana e mafia d’oltreoceano, che si pensava fosse ormai scomparso. Successivamente, nel 2023, Caruso era stato condannato a 9 anni di carcere. Questo dimostra come, nonostante la sua età avanzata, Caruso fosse ancora attivo nelle dinamiche mafiose e coinvolto in azioni giudiziarie recenti. Pollichino, 83 anni, apparteneva invece al mandamento di Corleone, simbolo del controllo spietato e della violenza che Cosa nostra ha esercitato, soprattutto negli anni di Totò Riina e Bernardo Provenzano. Pollichino aveva già scontato una condanna per associazione mafiosa ed era noto per la sua partecipazione attiva nelle conversazioni tra mafiosi registrate dalle forze dell'ordine nel 2014. In queste intercettazioni, avvenute in una masseria a Contessa Entellina, si parla di un incontro tra Pollichino e altri membri influenti della mafia locale, come Vincenzo Pellitteri (capo della famiglia di Chiusa Sclafani) e Pietro Paolo Masaracchia (capo della famiglia di Palazzo Adriano). Durante l’incontro, i mafiosi hanno espresso il loro disappunto nei confronti dell'allora ministro degli Interni, Angelino Alfano. “Questo Angelino Alfano è un porco con le persone… chi minchia glielo ha portato allora qua con i voti di tutti… degli amici… è andato a finire là… insieme a Berlusconi ed ora si sono dimenticati di tutti”. Nelle loro parole, non solo la rabbia verso Alfano, ma anche la determinazione di intraprendere azioni violente nei suoi confronti: “… ed io gliel’ho detto a Vincenzo, se siamo, se c’è l’accordo… lo fottiamo a questo… lo fottiamo, gli cafuddiamo (ndr: diamo) una botta in testa… ci vuole un po’ d’impegno, gli cafuddiamo una botta in testa… però noialtri… ah?”.
Fonte: Live Sicilia