L’imprenditore è accusato di estorsione e turbata libertà degli incanti
Dopo tre mesi di latitanza, Angelo Salvatore Stracuzzi, 58 anni, imprenditore di Licata, è stato catturato in Tunisia dal Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, in collaborazione con la Brigade Criminelle della polizia tunisina. A dare la notizia è stata Repubblica Palermo. L’arresto è avvenuto grazie a un'accurata indagine che ha visto la partecipazione delle autorità italiane e tunisine, coordinate attraverso l’Interpol.
Stracuzzi era ricercato dal maggio scorso, quando la Corte di Cassazione aveva confermato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Palermo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) diretta dal procuratore Maurizio de Lucia. Le accuse a suo carico includono turbata libertà degli incanti ed estorsione, reati che sarebbero stati commessi nell'ambito di operazioni finanziarie mirate a favorire l'organizzazione mafiosa agrigentina.
L'indagine, condotta dai militari del comando provinciale di Palermo sotto la guida del generale Domenico Napolitano, ha portato alla luce le attività criminali di Stracuzzi, evidenziando il suo coinvolgimento in una serie di operazioni volte a infiltrare la mafia nel tessuto economico locale. In passato, l’imprenditore era già stato oggetto di un sequestro di prevenzione patrimoniale e della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, a seguito della sua presunta vicinanza a Cosa nostra.
Nel 2013, Stracuzzi era sopravvissuto a un attentato sulla strada tra Licata e Riesi, in cui un commando aveva aperto il fuoco contro la sua auto. Dopo l'attacco, aveva iniziato a collaborare parzialmente con le forze dell'ordine, ma le sue dichiarazioni si erano rivelate finalizzate a coprire ulteriori attività illecite, ora oggetto di nuove indagini da parte della polizia economico-finanziaria di Palermo.
Il blitz che ha portato alla sua cattura rappresenta un ulteriore successo nell'ambito della lotta contro la riorganizzazione dei clan mafiosi in Sicilia, confermando l’impegno delle autorità nel contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore imprenditoriale.
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