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Il Tribunale delle Misure di Prevenzione, su proposta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri, ha disposto la confisca del patrimonio (beni societari, immobili, mobili, denaro contante) per un valore di 2,7 milioni di euro a un imprenditore della grande distribuzione alimentare condannato a otto anni di reclusione per associazione mafiosa, ritenuto contiguo alle cosche della 'Ndrangheta 'De Stefano' e 'Tegano', vertici della criminalità organizzata reggina. Il provvedimento è stato eseguito dalle 'Fiamme Gialle' del comando provinciale. "Il quadro di pericolosità sociale dell'imprenditore - affermano gli inquirenti - era emerso altresì nell'operazione 'Gotha', nel cui ambito è stato condannato, in primo grado, alla pena di dieci mesi di reclusione per minaccia aggravata dal metodo mafioso", da cui hanno preso impulso le indagini del Gico e della Divisione anticrimine della Polizia di Stato a carattere economico-patrimoniale finalizzate all'applicazione, nei confronti del citato imprenditore, di misure di prevenzione personali e patrimoniali. L'attività investigativa ha consentito di delineare "il profilo di pericolosità sociale qualificata del soggetto e di rilevare, attraverso una complessa e articolata attività di riscontro, anche documentale, il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità del medesimo, il cui valore sarebbe risultato sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata". Alla luce di tali risultanze, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto l'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca dell'intero patrimonio aziendale di una società, operante nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, di nove terreni, di tre fabbricati, di un'autovettura, di oltre 110 mila euro in contanti, nonché di tutti i rapporti bancari e delle relative disponibilità, per un valore complessivamente stimato in 2,7 milioni di euro. Con lo stesso provvedimento, inoltre, l'autorità giudiziaria ha sottoposto l'imprenditore alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza per la durata di tre anni e sei mesi, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale.

Fonte: Agi

Foto © Imagoeconomica

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