
Il sottosegretario alla cultura annuncia un'"azione civile" contro Report e gli autori dell'inchiesta
E' assordante il silenzio che si respira di fronte all'ennesima vergogna che vede Vittorio Sgarbi come protagonista. L'ultima oscenità, alle solite urla e agli insulti, vede il sottosegretario alla Cultura minacciare di abbassarsi i pantaloni.
"Tiro anche fuori l’uccello così lo mandate in onda" dice mentre si alza per fare il gesto di abbassarsi la cerniera. Poi arriva ad augurare al suo interlocutore la morte: "Se lei muore in un incidente stradale io sono contento".
“Non rompa le palle a me. Non rompa le palle a me, faccia di merda, si tolga dai coglioni”. “Lei non sa un cazzo ed è un totale ignorante. Non voglio parlare con lei perché ha una faccia di merda”. Parlando di Report aggiunge: “È una trasmissione che quando la guardo mi viene il vomito, con quella faccia da Montanari di quello lì, non sapete un cazzo e siete ignoranti come delle capre”.
Queste parole (a cui si aggiunge oggi l'annuncio di una situazione in giudizio, con una richiesta di danni per 5 milioni di euro) il sottosegretario alla Cultura le ha dette contro gli autori dell'inchiesta giornalistica sul quadro del pittore del Seicento Rutilio Manetti che risulta rubato. Una vicenda per la quale Sgarbi è indagato per riciclaggio di beni culturali dalla procura di Macerata.
Domenica, sempre su Report, è andata in onda un'altra parte dell'inchiesta che approfondisce un'altra vicenda che vede il sottosegretario indagato dalla procura di Imperia per esportazione illecita di opere d'arte. Un'accusa, sempre respinta dal diretto interessato, è che Sgarbi abbia trasportato all'estero il quadro senza autorizzazione.
Certamente Sgarbi ha diritto a difendersi dalle accuse che lo riguardano, ma certamente questo non lo autorizza a essere così violento contro i giornalisti che non hanno altra colpa se non quella di fare le dovute domande a chi, in teoria, dovrebbe rappresentarci in Parlamento.
E le domande in questione sono più che pertinenti se si considera che si parla di un sottosegretario che ha delle funzioni pubbliche.
E' accettabile che una figura istituzionale, anziché rispondere agli interrogativi posti reagisca con l'insulto indiscriminato e violento? A nostro avviso no, così come è imbarazzante il silenzio della nostra classe dirigente che non interviene.
Dopo la messa in onda della puntata gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera e al Senato hanno espresso la loro solidarietà ai giornalisti vittime di attacchi e insulti. “Ma davvero Sgarbi non si rende conto della situazione gravissima e del discredito in cui sta gettando le istituzioni? E se non se ne rende conto lui, non c’è nessuno nel governo e nella maggioranza che ancora glielo abbia fatto capire? Toc toc! Giorgia Meloni, se ci sei batti un colpo”.
Ai colleghi della trasmissione Report esprimiamo la solidarietà di tutta la redazione di ANTIMAFIADuemila