A Vimodrone il procuratore di Catanzaro riceve la cittadinanza onoraria e risponde alle numerose domande degli studenti insieme al professore
“La ‘Ndrangheta è una componente strutturale del capitalismo globale”. A dirlo è Antonio Nicaso, professore universitario di Storia della criminalità organizzata presso la Queen's University in Canada, intervenuto insieme al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri presso la Sala Consiliare del Comune di Vimodrone dove al magistrato è stata conferita la cittadinanza onoraria del Comune. L’incontro, organizzato dalle Associazioni “Su la testa”, Peppino Impastato e Adriana Castelli-Milano e Rete Antimafie Martesana, che ha visto la presenza del sindaco di Vimodrone Dario Veneroni e il presidente di “Su la testa” Luigi Piccirillo, è stato incentrato sulle numerose domande e curiosità degli alunni e delle alunne della scuola secondaria di primo grado della città. ‘Ndrangheta, traffico di droga, ramificazioni delle associazioni criminali nel mondo, nuove tecnologie e nuovi strumenti tecnologici a disposizioni delle mafie. Questi i temi toccati.
“Le mafie italiane, la ‘Ndrangheta in particolare, non sono più un problema italiano ma di cinque continenti, perché è, appunto, l’unica mafia presente in tutti i continenti”, ha spiegato Gratteri. La ‘Ndrangheta “è riuscita con le sue regole a tenere legati, come tanti soldatini, garzoni e portatori d’acqua con un’osservanza ortodossa delle regole. L’altro punto di forza è stato il vincolo di sangue dove due o tre famiglie patriarcali formano un’organizzazione. Questi due punti di forza, rispetto alle altre mafie più conosciute come Cosa Nostra e Camorra, l’ha portata in giro per il mondo. E la ‘Ndrangheta ha adottato queste regole come un brand. La struttura di ‘Ndrangheta che c’è in Calabria la trovate clonata a Brooklyn, a Toronto, a Montreal, come a Francoforte, a Nizza o a Città del Capo. E’ una mafia che riesce a presentarsi come propositiva, viene qua al nord con tanti soldi contanti e trova l’abbraccio di imprenditori ingordi”, ha affermato. Gratteri ha detto che “la ‘Ndrangheta è in giro per il mondo, soprattutto nel mondo occidentale, perché c’è una grande richiesta di cocaina ed essa è leader nel mondo per l’importazione di cocaina in Europa e con questi soldi sta comprando tutto nei paesi più ricchi, soprattutto in Germania perché è il Paese più ricco d’Europa ed è quello a più alta densità ‘ndranghetistica rispetto agli altri stati”.
Quindi Gratteri ha parlato del riciclaggio che affligge il nostro Continente. “Le mafie in Europa comprano e fanno riciclaggio con i soldi della cocaina. Ma quando i soldi sono tanti e hanno bisogno di fare riciclaggio sofisticato si rivolgono al mondo delle professioni che in cambio di soldi li investono attraverso le banche e triangolazioni straniere. Ma purtroppo gli Stati dell’Europa in nome della privacy non vogliono contrastare il riciclaggio”, ha affermato il procuratore di Catanzaro. E questo “vuol dire far entrare milioni e milioni di euro che poi vengono calcolati nel prodotto interno lordo. Dopo numerosi interventi nostri - ha aggiunto il magistrato - l’Europa è arrivata alla determinazione di invitare gli stati a non consentire transizioni economiche superiori a dieci mila euro. Questo vuol dire tollerare la piccola-media corruzione e il piccolo-medio riciclaggio. Ma sul piano pratico è possibile viaggiare in giro per l’Europa con valigie di euro e comprare in contanti e nessuno chiederà quei soldi da dove sono arrivati”. Secondo Nicola Gratteri “noi abbiamo un’Europa che non pensa che le mafie siano un problema democratico, oltre che di turbamento dell’economia perché si vive in un mondo economico drogato dove saltano le regole del libero mercato nel momento in cui si consente che milioni e milioni di euro entrino nel mercato legale”.
“Vuol dire giocare con un mazzo di carte truccato”, ha detto il magistrato della Dda di Catanzaro.
Gratteri ha descritto come “un’autentica follia il recente rimprovero dell’Europa all’Italia nel dire di non limitare assolutamente il subappalto in occasione del Pnrr”. “Sembra che queste persone vivano su Marte e mandino messaggi a chi vive sulla Terra”, ha commentato.
“Vuol dire non conoscere i rudimenti di cosa sono capaci le mafie, specialmente nel mondo dell’edilizia.
Quando inizieranno parte delle opere pubbliche, perché ovviamente non si riuscirà a spendere nemmeno la metà dei soldi del Pnrr perché mancano i progetti, immaginate cosa succederà col subappalto del subappalto per lucrare e nessuno potrà porre argine alle mafie perché non abbiamo le risorse per farlo”, ha riflettuto Gratteri. Il procuratore di Catanzaro ha infatti ricordato che “ci mancano 16mila uomini della polizia penitenziaria, 8mila uomini della guardia di finanza, 18mila uomini della polizia di Stato e altrettanti dei Carabinieri. Ma noi abbiamo bisogno di assumere hacker e ingegneri informatici oltre che alle forze dell’ordine. Quindi il problema è soprattutto politico se le mafie sono ancora così pervasive, se i sistemi giudiziari europei non sono attrezzati ad arginare il fenomeno mafioso e non parliamo cosa accade in altre parti del mondo e il livello di corruzione di alcuni stati. Per esempio in Sudamerica dove la ‘Ndrangheta è addirittura in join venture con i cartelli colombiani per la produzione della cocaina”.
Sul punto è intervenuto anche Antonio Nicaso il quale ha spiegato che “le mafie hanno la capacità di adattarsi a qualunque situazione, hanno una loro dinamicità sono dei sistemi criminali integrati capaci di espandersi anche in territori lontani da quelli di origine. Oggi sfruttano lo spazio digitale come lo sfruttiamo noi, utilizzano i social media per comunicare per creare una sorta di fidelizzazione li vediamo molto attivi per esempio su Tik Tok perché Tik Tok non ha filtro. Li vediamo coinvolti sempre di più nell’uso delle monete digitali perché sono molto più facili per riciclare e trasferire denaro, li vediamo sempre di più a comunicare con sistemi di criptofonia. Questo significa - ha aggiunto - che bisogna adeguare l’azione di contrasto. Dobbiamo imparare a utilizzare gli hacker anche in forma offensiva, non solo difensiva. Bisogna cogliere la sfida dello spazio digitale e delle nano tecnologie e abbiamo gli elementi per poterlo fare”. Secondo Nicaso, “il fenomeno delle mafie non lo dobbiamo combattere solo con l’etica delle manette e delle sentenze, perché questo è quello che abbiamo sempre fatto. A questo va aggiunto un investimento forte, decisivo e concreto per una riforma della scuola che sia capace di creare dirigenti del domani, che siano dirigenti capaci di pensare. Lo studio è l’unica cosa che abbiamo per emanciparci sia socialmente che culturalmente”, ha concluso.
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