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"Si concentrano in una lotta risoluta per interessi di parte"

"Dopo due tremende guerre mondiali, dopo una guerra fredda che per decenni ha tenuto il mondo con il fiato sospeso, tra tanti disastrosi conflitti in ogni parte del globo, tra toni di accusa, minacce e condanne, ci troviamo ancora in bilico sull'orlo di un fragile equilibrio e non vogliamo sprofondare". E' un ammonimento forte quello che Papa Francesco, intervenendo in Bahrein, il Forum per il dialogo tra Occidente e Oriente, che fa ai potenti del mondo con chiaro riferimento a quanto sta accadendo con la guerra in Ucraina, dove i toni dello scontro si stanno alzando con le minacce d'uso di armi nucleari. 
"Un paradosso colpisce - ha proseguito il Santo Padre - mentre la maggior parte della popolazione mondiale si trova unita dalle stesse difficoltà, afflitta da gravi crisi alimentari, ecologiche e pandemiche, nonché da un'ingiustizia planetaria sempre più scandalosa, pochi potenti si concentrano in una lotta risoluta per interessi di parte, riesumando linguaggi obsoleti, ridisegnando zone d'influenza e blocchi contrapposti. Sembra così di assistere - ha denunciato Bergoglio - a uno scenario drammaticamente infantile: nel giardino dell'umanità, anziché curare l'insieme, si gioca con il fuoco, con missili e bombe, con armi che provocano pianto e morte, ricoprendo la casa comune di cenere e odio". "Queste - ha avvertito Papa Francesco - sono le amare conseguenze, se si continuano ad accentuare le opposizioni senza riscoprire la comprensione, se si persiste nell'imposizione risoluta dei propri modelli e delle proprie visioni dispotiche, imperialiste, nazionaliste e populiste, se non ci si interessa alla cultura dell'altro, se non si presta ascolto al grido della gente comune e alla voce dei poveri, se non si smette di distinguere in modo manicheo chi è buono e chi cattivo, se non ci si sforza di capirsi e di collaborare per il bene di tutti. Queste scelte stanno davanti a noi. Perché in un mondo globalizzato si va avanti solo remando insieme, mentre, navigando da soli, si va alla deriva". 
E poi ancora: "Viviamo tempi in cui l'umanità, connessa come mai prima, risulta molto più divisa che unita. Il nome 'Bahrein' può aiutarci ancora a riflettere: i 'due mari' di cui parla si riferiscono alle acque dolci delle sue sorgenti sottomarine e a quelle salmastre del Golfo", ha proseguito, "similmente, oggi ci troviamo affacciati su due mari dal sapore opposto: da una parte il mare calmo e dolce della convivenza comune, dall'altra quello amaro dell'indifferenza, funestato da scontri e agitato da venti di guerra, con le sue onde distruttrici sempre più tumultuose, che rischiano di travolgere tutti".
"Nel mare in burrasca dei conflitti teniamo davanti agli occhi il Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, nel quale si auspica un fecondo incontro tra Occidente e Oriente, utile a risanare le rispettive malattie. Siamo qui, credenti in Dio e nei fratelli, per respingere 'il pensiero isolante', quel modo di vedere la realtà che ignora il mare unico dell'umanità per focalizzarsi solo sulle proprie correnti". "Desideriamo - ha detto il Pontefice - che le liti tra Oriente e Occidente si ricompongano per il bene di tutti, senza distrarre l'attenzione da un altro divario in costante e drammatica crescita, quello tra Nord e Sud del mondo. L'emergere dei conflitti non faccia perdere di vista le tragedie latenti dell'umanità, come la catastrofe delle disuguaglianze, per cui la maggior parte delle persone che popolano la Terra sperimenta un'ingiustizia senza precedenti, la vergognosa piaga della fame e la sventura dei cambiamenti climatici, segno della mancanza di cura verso la casa comune". 
E' sopraggiunto anche un monito ai capi religiosi: "Su tali temi, dibattuti in questi giorni, i leader religiosi non possono non impegnarsi e dare il buon esempio. Abbiamo un ruolo specifico e questo Forum ci offre un'ulteriore opportunità in tal senso. E nostro compito incoraggiare e aiutare l'umanità, tanto interdipendente quanto disconnessa, a navigare insieme".

Foto © Imagoeconomica

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