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di Giorgio Bongiovanni

A livello personale questi sono giorni difficili. Perdere un fratello lascia sempre un segno e ringrazio Lorenzo Baldo e la Redazione per il ricordo che hanno voluto dare di Filippo. La sua memoria ci accompagnerà sempre, così come oggi ci accompagna la memoria di un altro amico e compagno di tante battaglie in Sud America: Pablo Medina. 
Un Giornalista, con la "G" maiuscola, capace nei suoi articoli di denunciare con forza, senza troppi fronzoli, i mafiosi, i narcotrafficanti ed i potenti di turno che con essi intrattenevano rapporti. 
Il suo sguardo, il suo sorriso, il suo saper investigare a fondo, andando ben oltre l'obiettivo di quella macchina fotografica che portava sempre con sé.





Otto anni fa, il 16 ottobre del 2014, è stato ucciso insieme alla sua giovane assistente Antonia Almada lungo una strada rurale di Villa Ygatimí, nel dipartimento di Canindeyú al confine con il Brasile. Oggi vogliamo onorare quel sacrificio. Lo facciamo riproponendo il documentario sulla sua storia, ma anche tornando a gridare verità e giustizia.
A commissionare l’assassinio del giornalista, ucciso sotto i colpi di una calibro 9 mm, è stato Vilmar “Neneco” Acosta, politico del ‘partito Colorado’, ripetutamente denunciato dal giornalista Pablo Medina, corrispondente di ABC Color, come uomo vicino al narcotraffico della zona e coinvolto in altri delitti. Acosta è stato condannato ad oltre trent'anni di carcere che sta trascorrendo presso il Penitenziario Nazionale di Tacumbú.
Nel dicembre 2021, invece, è stato condannato a 36 anni di carcere uno dei sicari, Flavio Acosta.
Anch'egli detenuto in Brasile (fu chiesta l'estradizione ma lo Stato l'ha negata in quanto cittadino brasiliano, ndr) per cui si aspetta comunque un processo per la morte di Pablo come è auspicabile che sia processato Wilson Acosta, l'altro killer, anch'egli arrestato in Brasile nel maggio 2020. 





Ricordare Pablo Medina è parlare della "Narcopolitica" che permette certi traffici e che attraversa il Paraguay, l'Argentina, l'Uruguay, il Messico, la Bolivia e la Colombia. 
Ricordare Pablo Medina è anche denunciare il traffico internazionale di stupefacenti infinto che passa dal Sud America e tramite la 'Ndrangheta arriva in Europa. 
Ricordare Pablo Medina è un dovere per onorare anche tutti quei martiri che si sono frapposti a certi poteri. Affinché non ci sia più la morte di un giusto. 
(Prima pubblicazione: 16 Ottobre 2022)

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