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L’ex pm ricorda le promesse tradite del M5S. L'ex Pg di Palermo sulla candidatura chiarisce: “Di Matteo mi ha detto di accettarla

Oggi il Movimento 5 Stelle cerca di recuperare il terreno per il tradimento dei suoi ideali”. A dirlo è l’avvocato Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto di Palermo e oggi candidato in qualità di capolista di "Italia sovrana e popolare" alla Camera in Calabria, Sicilia e Campania. Intervistato a “Perfidia” nella puntata dal titolo “Alla canna del gas”, l’ex magistrato ha usato parole molto dure contro il Movimento di Giuseppe Conte, rispondendo alle provocazioni degli ospiti in studio nel dibattito scoppiettante al quale ha partecipato insieme ad altri candidati di altri partiti alle elezioni del 25 settembre. L’ambiente si è fatto subito rovente con la domanda della conduttrice di “Perfidia” Antonella Grippo. “I 5 stelle in Calabria hanno puntato su due magistrati (Roberto Scarpinato e Federico Cafiero de Raho, ndr) perché, dice Conte, hanno il monopolio della lotta alla ‘Ndrangheta”. “Io direi che i 5 stelle hanno il monopolio del tradimento della lotta alla ‘Ndrangheta. Il Movimento 5 Stelle ha fatto una serie di dietrofront, di cambiamenti di posizione, proprio nel momento in cui è entrato al governo, perché fintanto che stava all'opposizione strepitava, attaccava tutti gli altri partiti che erano troppo morbidi nei confronti della mafia”, ha risposto Ingroia.
Quando poi sono andati al governo ed hanno conquistato il Ministero chiave della Giustizia con Bonafede, le cose sono cambiate. E potremmo fare tanti esempi. Possiamo fare l'esempio degli allentamenti del carcere duro nei confronti degli ergastolani, e potremmo ricordare il tradimento nei confronti del mio amico ed ex collega Nino Di Matteo a cui hanno promesso di tutto e non hanno mantenuto niente”. Nel corso della trasmissione, Ingroia è stato poi furbescamente provocato dalla conduttrice a proposito della candidatura in Calabria con il M5S di Scarpinato, amico ed ex collega dell’avvocato. “Una punturina cattiva, con Scaprinato c’è sempre quel rapporto di amorosi sensi? Vi volete bene?”, gli ha chiesto. “Certo - ha risposto Ingroia alla frecciatina accompagnata da sghignazzo della conduttrice - siamo amici. Ma al di là del rapporto personale, ci sono riflessioni politiche. E io poco prima che lui ufficializzasse la sua candidatura, ho detto le stesse cose che ho detto qui a Perfidia, argomentando sul fatto che ritenevo poco coerente con la sua storia accettare la candidatura coi 5 Stelle che proprio sulla questione della lotta alla mafia ha fatto questo dietrofront”. “E per la verità anche aver candidato Cafiero de Raho non è stata una mossa in linea con l’intransigenza nella lotta contro la mafia”, ha aggiunto. “Perché ricordiamo che de Raho, da procuratore Nazionale Antimafia, aveva estromesso Nino Di Matteo dal pool che indagava sulle stragi. De Raho non ha mai spiegato perché ha preso a pretesto un’intervista imprudente, a suo dire, che avrebbe fatto Di Matteo. Ma certo è che a mio parere la colpa di Di Matteo è quella di aver indagato sulla trattativa Stato-mafia. Tema, questo, che non deve essere toccato. De Raho ha ridimensionato Di Matteo e il M5S lo premia. Non mi pare una cosa in linea”. Parole dure, queste ultime di Ingroia. Sulla vicenda, come ha ricordato il candidato di “Isp” in studio, lui stesso ne aveva già parlato sui social rivolgendosi a Scarpinato il giorno in cui aveva annunciato la sua decisione di candidarsi con il M5S (da indipendente) invitandolo a ripensare alla propria scelta proprio sulla scorta di come l’ex premier Conte “aveva trattato Di Matteo”. Qualche giorno fa però, Scarpinato, anche lui con garbo, ha risposto a Ingroia sulla questione chiarendo la dinamica. “Io non credo di dovere replicare ad Antonio Ingroia, forse non sa un fatto”, ha detto l’ex procuratore Generale di Palermo, anche lui stuzzicato dai giornalisti martedì scorso alla conferenza stampa per la sua candidatura al Senato. “La prima persona che ho chiamato è stata proprio Nino Di Matteo, quando ho ricevuto la proposta della candidatura”, ha spiegato. “E Di Matteo mi ha detto: 'devi accettare', io ho fiducia in te, vai avanti".

La puntata: lacplay.it

In foto:
Giuseppe Conte presenta il programma del M5S insieme a Federico Cafiero de Raho © Imagoeconomica

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