Il capo dell’Intelligence militare ucraina: “Stiamo perdendo in termini di artiglieria, dipendiamo dall’occidente”
Il vero decorso della guerra in ucraina oramai non può più essere celato e infarcito di propaganda trionfalista. A rompere il muro di silenzio sulla situazione al fronte ci ha pensato ieri il vice capo dell’intelligence militare ucraina, Vadym Skibitsky, in un’intervista pubblicata sul quotidiano britannico “The Guardian”.
“L’Ucraina sta perdendo contro la Russia in prima linea e ora dipende quasi esclusivamente dalle armi provenienti dall’Occidente per combattere Mosca”, ha sottolineato il funzionario, che ha poi precisato come Kiev stia usando da 5.000 a 6.000 colpi di artiglieria al giorno. "Abbiamo quasi esaurito tutte le nostre munizioni e ora stiamo usando proiettili standard Nato calibro 155…L'Europa fornisce anche proiettili di calibro inferiore, ma la quantità sta diminuendo”, ha ribadito, sostenendo che la superiorità numerica dell'artiglieria russa su quella ucraina è di 15 a uno.
Un rapporto di forze ribadito dal sindaco di Kramatorsk Oleksandr Goncharenko, che ha parlato di un fattore 1 a 10 delle armi a favore dei russi.
“Abbiamo bisogno di armi pesanti. Per favore mandateci cannoni e missili contraerei. Senza l’aiuto militare dei nostri alleati occidentali non riusciremo a convincere Putin che non può vincere la guerra, quindi continuerà ad attaccarci e la pace resterà impossibile”, ha affermato. Sarà in occasione del vertice Nato a Bruxelles del prossimo 15 giugno che l’Ucraina chiederà all’Occidente un elenco di armi ed equipaggiamenti difensivi.
Nel merito Skibitsky ha sottolineato la necessità che l'Occidente fornisca all'Ucraina sistemi missilistici a lungo raggio per distruggere da lontano i pezzi di artiglieria russa. Questa settimana il consigliere presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych aveva dichiarato al Guardian che l'Ucraina aveva bisogno di 60 lanciarazzi multipli, molti di più della manciata promessi finora da Regno Unito e Stati Uniti, per avere la possibilità di sconfiggere la Russia.
Ricordiamo che ad inizio giugno gli Stati Uniti avevano già approvato un nuovo pacchetto di assistenza militare all'Ucraina, che includeva i sistemi missilistici HIMARS con una gittata di ben 80 km ed il 6 giugno anche il Regno Unito aveva annunciato i piani per fornire "in grandi quantità" i missili M31A1 per i lanciarazzi l'M270 MLRS.
Stanno per arrivare a destinazione anche le armi italiane, coperte da segreto di Stato, contenute nel terzo decreto interministeriale sul sostegno militare all'Ucraina dello scorso 13 maggio. La rassicurazione è arrivata l’altro ieri nel corso di un colloquio telefonico tra il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ed il suo collega di Kiev, Oleksii Reznikov.
Rassicurazioni su piccoli palliativi per il prolungamento di un conflitto dall’esito sempre più scontato e sanguinoso. Aleksey Arestovich, consigliere del capo dell'ufficio di Volodymyr Zelensky, ha affermato che l'esercito ucraino avrebbe perso circa 10.000 militari dall'inizio dell'operazione speciale, una cifra fin ora mantenuta segreta. Secondo il presidente ucraino inoltre tra i 60 ei 100 soldati perirebbero ogni giorno in battaglia e altri 500 rimarrebbero feriti. Numeri che descrivono un’ecatombe senza fine il cui prolungamento dipende ora in modo particolare dalla volontà dell’occidente di sostenere questo conflitto dall’esito incerto e pericoloso con l’invio di altri armamenti sempre più distruttivi.
Una guerra che vede i russi avanzare sempre più decisi nel Donbass. La citta di Severodonetsk è quasi completamente conquistata e secondo l'ambasciatore della LPR presso la Federazione Russa Rodion Miroshnik circa 300-400 soldati delle forze armate ucraine sono rimasti bloccati nello stabilimento di Azot assieme a 500 civili.
Come riportato dal canale Telegram della milizia popolare della Repubblica popolare di Donetsk, le unità della DPR hanno riconquistato un'area fortificata nelle vicinanze di Dolomitne; il presidente ucraino Zelensky ha recentemente parlato di feroci combattimenti a Severodonetsk, Lysychansk, Bajmut, Sloviansk.
Secondo il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa russo Igor Konashenkov nelle ultime 24 ore le forze armate russe hanno distrutto il punto di stazionamento di mercenari stranieri nella regione di Kharkiv con missili ad alta precisione. Attacchi missilistici e di artiglieria hanno eliminato più di 300 soldati delle forze di Kiev assieme a due lanciarazzi Grad e ad sistema antiaereo Buk-M1. Sarebbero inoltre stati abbattuti un MiG-29 e un Su-25 nelle regioni di Nikolaev e Kharkov.
Foto: it.depositphotos.com
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