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Su 'L'Espresso' i particolari della società off shore '17 black'

Il 16 ottobre 2017 la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia era stata uccisa con un'autobomba davanti alla sua casa a Bidnija, nella parte nord dell'isola.
Nei giorni scorsi, dei documenti inediti, visionati da 'L'Espresso' e 'The Times of Malta', hanno permesso di far luce su quello che probabilmente potrebbe essere la vera causa del suo omicidio: la giornalista aveva rivelato, tramite un articolo pubblicato su Running Commentary, una delle più popolari testate online di Malta, che il capo di gabinetto del governo, Keith Schembri, e il ministro dell'energia, Konrad Mizzi, avevano due società offshore a Panama, mai dichiarate pubblicamente. L'inchiesta giornalistica Panama Papers, coordinata dal consorzio Icij, per cui lavorava suo figlio Matthew, in seguito aveva confermato, nell'aprile 2016, che le offshore appartenevano ai due politici maltesi. Quest'ultimi stavano cercando, come si legge nell'articolo de 'L'Espresso' a firma di Paolo Biondani e Leo Sisti pubblicato l'8 maggio, di aprire conti esteri per incassare almeno due milioni di dollari dalla '17 Black', una società off shore di proprietà di Yorgen Fenech, miliardario maltese e titolare del colosso immobiliare Tumas (nonché di catene di alberghi, centri commerciali e casinò) arrestato il 20 novembre 2019 come presunto mandante e finanziatore dell'assassinio della giornalista. Quest’ultimo, che si proclama innocente, vi è ancora in attesa di giudizio. Dalle indagini emerge che la '17 black' sarebbe una specie di tesoreria anonima utilizzata per pagare politici e gestire affari riservati.

Daphne aveva pubblicato la notizia che probabilmente le era costata la vita il 17 febbraio 2017, otto mesi prima di morire, un titolo con quattro foto: "17 Black: il nome di una società costituita a Dubai".
Dai documenti visionati da 'L'Espresso' e 'The Times of Malta' emergerebbe la conferma che Yorgen Fenech sia titolare non solo di quella società, ma anche di altre offshore collegate, che trafficano in gas e petrolio.
Inoltre dopo il primo articolo pubblicato da Daphne, la 17 Black aveva cambiato nome, 'sdoppiandosi' in altre due società gemelle: Wings Development e Wings Investments entrambe con sede a Dubai e gestite dagli stessi fiduciari. Ecco dunque il nuovo sistema offshore, appoggiato alla Noor Bank di Dubai e creato da Fenech per continuare a tenere nascosta la sua tesoreria di fondi neri. Tra le prove a carico di Fenech vi è la testimonianza di un tassista, Melvin Theuma, il quale aveva dichiarato che l'imprenditore maltese gli aveva detto nel 2017 di voler "uccidere Daphne Caruana Galizia".


caruana memorial 2 depos


Sempre il tassista aveva affermato che Fenech aveva deciso l'omicidio proprio in quel periodo e di avere fatto da tramite fra il mandante e i killer, ottenendo l'immunità legale in cambio della confessione: era estate e l'imprenditore maltese, mentre consegnava al tassista le buste con i primi soldi per i killer, insisteva per accelerare i tempi. "Dovete ucciderla in fretta. Fate in fretta e uccidetela. Deve smetterla di pubblicare quelle informazioni".
Daphne, pubblicandole, si sarebbe così trovata nella situazione più pericolosa per un giornalista d'inchiesta: nominando ’17 Black’, aveva toccato un nervo scoperto dei rapporti fra economia e politica, ma non sapeva (o non poteva provare e quindi scrivere) che era Fenech a controllare quella società di Dubai.
La giornalista aveva inoltre pubblicato un articolo sulla Electrogas: sempre tra il 2016 e il 2017 Fenech aveva ottenuto dal governo maltese la concessione statale, firmata dal ministro dell'Energia, per realizzare Electrogas, la più grande centrale privata di Malta, rifornita di gas dalla State Oil Company of Azerbaijan Republic (SOCAR). Yorgen Fenech non ha risposto alle domande inviategli in carcere. Le istruttorie aperte dopo il suo arresto per omicidio sono ancora in corso ma in parte già confermano le denunce della giornalista.

Soldi insanguinati
Il tassista Melvin Theuma ha spiegato che i killer hanno chiesto 150 mila euro: trentamila come anticipo, gli altri da versare dopo il delitto, tutti in contanti. Ma da dove sono arrivati questi soldi?
Nell'articolo de 'L'Espresso' viene spiegato che il 28 ottobre 2017 la Wings Investments Ltd (cioè la società gemella dell'ex 17 Black) aveva versato un milione e 326 mila euro alla Napag IT Limited, una società di Dubai controllata dall’omonimo gruppo italiano.
Dall'estratto conto della Wings investments era emerso anche un altro bonifico, di pochi giorni dopo: 1 milione e 190 mila euro versati nel novembre 2017 sempre alla Napag Limited di Dubai.
I movimenti sono stati segnalati come anomali dall'ufficio antiriciclaggio della Noor Bank e dai revisori dei conti della Wbs. Fenech aveva poi spiegato di essere titolare di entrambe le offshore: della Wings investmentse e della World Bunker Suppliers (Wbs). Si era scoperto in seguito che Fenech si era fatto pagare dalla sua società 18.750 euro al mese di interessi, "in contanti", a partire dall'ottobre 2017, almeno fino a dicembre. Secondo i revisori, i versamenti sarebbero proseguiti nel 2018, probabilmente, anche per cifre superiori. In questo modo l'imprenditore maltese avrebbe potuto incassare almeno 56 mila euro senza lasciare tracce, utilizzando le sue offshore segrete, proprio nel periodo in cui aveva urgente bisogno di contanti, secondo l'accusa, per pagare e tacitare gli assassini di Daphne.
(Prima pubblicazione: 16 Maggio 2022)

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