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Il ministro degli esteri russo: “L’Occidente cerca un nuovo ordine mondiale”

"L'avvio di una missione di mantenimento della pace in Ucraina potrebbe innescare un conflitto con la Nato". Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, durante il suo tradizionale discorso agli studenti e al personale dell'Istituto statale per le relazioni internazionali di Mosca. Le parole del ministro arrivano dopo le comunicazioni della Polonia che hanno suggerito nei giorni scorsi l’invio di alcune forze di pace internazionali in Ucraina per aiutare il Paese. Lavrov ha anche ribadito "il neonazismo diffuso in Ucraina" e il fatto che "l'Occidente stia cancellando la Russia". “L’invio di forze di pace della Nato in Ucraina potrebbe portare a un confronto diretto tra la Russia e l'Alleanza Atlantica", ha sottolineato Lavrov, citato dalla Ria Novosti. "Sarebbe un confronto diretto tra le forze armate russe e le forze armate della Nato che il mondo intero non solo voleva evitare, ma ha dichiarato che in linea di principio non dovrebbe accadere". Lavrov ha anche dichiarato che "la Russia non è contraria alla mediazione occidentale nei suoi colloqui con l'Ucraina, ma ci sono chiare linee rosse. I paesi occidentali stanno cercando di svolgere un ruolo di mediazione - non siamo contrari, ma abbiamo linee rosse assolutamente chiare di cui parliamo da molti anni". A detta di Lavrov i negoziati tra Mosca e Kiev sono difficili poiché la parte ucraina cambia costantemente approccio. “La parte ucraina - ha affermato - sebbene abbia espresso la sua comprensione delle cose che dovrebbero essere concordate durante il dialogo, cambia costantemente posizione, rinunciando alle proprie proposte", ha affermato il ministro degli Esteri.
"Quello che sta succedendo nel mondo non riguarda solo e non tanto l'Ucraina, ma gli sforzi per creare un nuovo ordine mondiale”, sostiene il ministro. L'obiettivo è "quello di contenere la Russia, così come qualsiasi altro Paese che agisce in modo indipendente sulla scena globale. Nell'ambito della direzione assunta dalla Nato nei confronti della Russia, l'Ucraina è stata scelta come strumento per sopprimere l'indipendenza della Russia".
Per Lavrov "non è vantaggioso per gli Stati Uniti che Russia e Ucraina completino rapidamente il loro processo negoziale". "È difficile liberarsi dell'impressione che i colleghi americani tengano per mano Kiev. Se leggete (i lavori di) esperti politici, sia nostri che occidentali, gli americani procedono con il fatto che non è redditizio per loro che questo processo venga completato rapidamente. Si aspettano di continuare a pompare armi in Ucraina", ha aggiunto Lavrov. Apparentemente gli Stati Uniti vogliono che la Russia sia impegnata nelle ostilità il più a lungo possibile, ha aggiunto il ministro, secondo la Ria Novosti.
Concetto espresso anche dal portavoce del Cremlino. "Il dispiegamento di una missione di pace della Nato in Ucraina sarebbe una decisione molto sconsiderata ed estremamente pericolosa", ha avvertito Dmitry Peskov secondo il quale "ogni possibile contatto tra i nostri militari e quelli della Nato può portare a conseguenze drastiche, difficili da riparare". Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha anche rifiutato di escludere l'uso di armi nucleari da parte della Russia, aggiungendo però che la politica di sicurezza del Paese prevede l'utilizzo di queste armi solo in caso di forte minaccia alla loro esistenza. "Se è una minaccia esistenziale per il nostro Paese, allora può essere utilizzata in conformità con il nostro concetto", ha detto il portavoce alla Cnn. Alla domanda se le velate minacce di Putin all'uso delle armi nucleari avessero semplicemente lo scopo di inviare un messaggio al mondo, ha detto: "Il Presidente Putin intende far sì che il mondo ascolti e comprenda le nostre preoccupazioni. Abbiamo cercato di trasmetterle all'Europa e agli Stati Uniti per un paio di decenni, ma nessuno ci ha mai ascoltati".

Foto © Imagoeconomica

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