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Il Presidente del Tribunale di Palermo: "Sulle stragi c'è un bisogno di verità"

A trent'anni di distanza dalla sentenza del maxiprocesso e dalle stragi, il Parlamento sarà presto chiamato ad intervenire sulla disciplina dell'ergastolo ostativo, espressa nell'articolo 4-bis dell'ordinamento penitenziario, in cui si vieta di liberare i boss stragisti condannati all'ergastolo, se non collaborano con la giustizia. Lo sviluppo di una nuova normativa si è resa necessaria alla luce delle sentenze della Consulta n.253/2019 e della Corte europea dei diritti dell’Uomo nel caso Viola contro Italia, e da quasi un anno si discute delle modifiche da effettuare in Commissione giustizia.
Il Presidente del Tribunale di Palermo, Antonio Balsamo, in collaborazione con Fabio Fiorentin, uno dei magistrati più esperti in Italia in materia di ordinamento penitenziario, ha elaborato diverse proposte, raccolte dalla Fondazione Falcone e presentate ai parlamentari.
In questa intervista Balsamo è tornato ad evidenziare il "pericolo gravissimo" di un intervento che la stessa Corte Costituzionale ha definito come "demolitorio" e che "potrebbe porre seriamente a rischio la sicurezza collettiva".
"Oggi più che mai è necessario un intervento estremamente tempestivo ed efficace del Parlamento per adempiere al mandato affidato al legislatore dalla Corte Costituzionale con l'ordinanza del 2021. Sarebbe del tutto incomprensibile per i cittadini la situazione paradossale che si verrebbe a creare se, proprio negli stessi giorni in cui tutto il nostro Paese e comunità internazionale sono riuniti nel ricordo commosso delle vittime della strage di Capaci, venisse compiuta la demolizione di un impianto normativo che è stato voluto con forza proprio da Giovanni Falcone". Secondo il Presidente Balsamo non è dunque comprensibile che in qualche modo si apra "la strada per la scarcerazione di persone che hanno voluto e attuato questa scena di guerra e questo attacco terroristico volto a mettere lo Stato in ginocchio. Persone che non hanno mostrato neanche il minimo senso di ravvedimento e neppure un minimo rispetto per le vittime, per il loro dolore ed il loro bisogno di verità".
Rispondendo alle nostre domande Balsamo ha anche sottolineato "la necessità di mantenere una differenza di trattamento tra chi collabora con la giustizia e chi no" ed ha evidenziato come "la risocializzazione non è un percorso esclusivamente individuale, ma un percorso che comprende anche la capacità di attuare un bisogno, un diritto, come il diritto alla verità, che appartiene ai familiari delle vittime e appartiene all'intera comunità". "È qui - ha affermato - che si può costruire una definizione legislativa del concetto di ravvedimento. Per questo abbiamo elaborato una riflessione comune con il collega Fiorentin. Una riflessione che nasce da un problema interpretativo effettivamente sentito".
In conclusione il Presidente del Tribunale di Palermo, citando le parole dette dal Consigliere togato del Csm Nino Di Matteo all'apertura dell'anno giudiziario a Palermo, quelle del Procuratore generale di Caltanissetta Lia Sava e del Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, ha auspicato che si possa arrivare ad una verità sulle stragi che è "un bisogno di tutto il nostro Paese". Verità che, così come avevano espresso i magistrati nei loro discorsi, passa anche dalla ricerca dei cosiddetti mandanti e concorrenti esterni.

Cameraman: Pietro Calligaris
Edited: Riccardo Caronia

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