Oggi 25 novembre il Movimento culturale pubblica uno shooting fotografico dirompente. Nel pomeriggio anche una presentazione artistica in piazza a Palermo
“Ogni 25 novembre siamo in guerra. 109 femminicidi in Italia (soltanto quelli riconosciuti) dall’inizio del 2021 e le violenze quotidiane non fanno che aumentare!”. Un monito, una dura accusa, un grido dirompente quello lanciato dalla commissione femminista (team di lavoro specializzato sul tema) del Movimento Culturale Internazionale Our Voice sui loro social in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza Maschile sulle Donne e di Genere.
“In Europa - si legge su Instagram -, ci collochiamo al secondo posto per numero di persone transgender o gender-diverse uccise, poco dietro la Turchia. Su un totale di 173 vittime, negli ultimi 14 anni, un quarto sono state uccise in Italia”. Dati che squarciano il silenzio ipocrita delle istituzioni e del Parlamento sull’argomento in cui proprio pochi giorni fa, “mentre si discuteva del contrasto alla violenza sulle donne, soltanto 8 parlamentari erano presenti in aula su 630! - continua il post - Per lo Stato non sono forse un’emergenza le 109 compagne uccise quest’anno?”. E ancora, “le facce istituzionali che ipocritamente oggi sfileranno con vestiti e fiocchi rossi per le prime pagine dei giornali, per gli speciali televisivi e le pubblicità, non fermeranno la nostra morte. La violenza sulle donne e di genere è il risultato di una cultura occidentale sessista, fascista, xenofoba, razzista e omofoba. La risposta al motivo per cui in Italia ogni 3 giorni muore almeno una donna è da ricercare nel vostro privilegio!”.
Successivamente il Movimento Our Voice condanna anche “la retorica del binarismo”, imposto fin dalla nascita che “ci imprigiona in stereotipi che non ci appartengono”. “Non riconosciamo la ‘naturalità’ di cui voi parlate, con la quale mascherate le pretese di dominio e sfruttamento dei vostri ideali capitalisti. La natura ci ha creato diversə senza alcuna omogeneizzazione, senza alcun bisogno di dicotomia! Siamo androgine, liberə di vivere e di amare!”, conclude il post.
Ma non è tutto perché, a rompere gli schemi, uscire fuori dalle righe e rappresentare il perfetto connubio fra rivoluzione, arte e attivismo sociale, ci sono le foto che immortalano le giovani Sonia Bongiovanni (direttrice di Our Voice), ed Elisa Pagano (attrice del Movimento), personificare l’eteropatriarcato - rappresentato da una catena - che opprime, imprigiona, schiavizza e uccide ogni giorno donne, transgender o gender-diverse. A tutto ciò “noi rispondiamo con l’arte, con i colori, con l’eccentricità, con la forza del corpo femminile (e non solo) che non può essere né sessualizzato né etichettato”, hanno scritto su Facebook qualche giorno fa.
Ed è proprio con l’arte, con una presentazione artistica, che oggi alle ore 17.00, in Piazza Verdi a Palermo, Our Voice aprirà il corteo organizzato da “Non una di meno - Palermo” (segui la diretta streaming qui!).
“Androgine”. È il titolo della pièce teatrale che rappresenterà soggettività femminili e maschili allo stesso tempo: androgine, appunto. “Siamo tutto e tuttu”, si legge sulla pagina Facebook del Movimento culturale e artistico. La performance “vuole essere una rappresentazione che faccia vivere ed esprimere con libertà ogni donna e ogni soggettività, che possa rappresentare tuttə coloro che si sono sempre sentitə tagliatə fuori e che si opponga ad ogni dicotomia di genere imposta dal sistema”.
Saranno “spezzate, rotte, usate e drogate come degli oggetti che il mondo ha buttato via”, come fossero “scarti della società”. “Donne, troie, trans, negre, streghe, come mostri che fanno paura e devono essere tenuti imprigionati e nascosti dagli occhi del mondo”, trapela dalla trama di “Androgine”. Ma non si fermeranno davanti a niente e nessuno per rivendicare la loro libertà, i loro diritti, la loro natura.
“Devi comportarti come se fosse possibile cambiare radicalmente il mondo e devi farlo costantemente”, rammenta una frase celebre della scrittrice, rivoluzionaria, abolizionista, antirazzista e femminista Angela Davis. Un insegnamento che in Our Voice, osservando le ragazze immortalate nell’ultimo shooting fotografico, si rende realtà in quanto “la rivoluzione sarà femminista o non sarà”.
Foto © Our Voice
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