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Ci eravamo permessi di consigliare qui, alla ministra della giustizia, Marta Cartabia, di ascoltare, in materia di reati di mafia, chi ne sa più di lei. Convinti come siamo che l'Italia disponga dei magistrati più preparati che ci sono in Europa, se non altro perché non esiste un altro paese costretto a fare i conti non con una, ma con più mafie, inclusa l’infinità di addentellati criminali che si portano dietro. Diciamo un’ovvietà.
E davamo quest ‘ovvio consiglio, visto il fuoco di sbarramento rispetto alla sua proposta di legge che non lasciava presagire nulla di buono.
La ministra ha scelto una strada diversa, mostrando buona dose di arroganza, se è vera la frase che le hanno attribuito alcuni giornali: “I magistrati sono contro la riforma? È la prova che si tratta di una buona riforma”. Roba da fare impallidire Maria Antonietta e le sue brioche.


il patto sporco 820 546

Concetto discutibile e di cattivo gusto.
Vedremo cosa verrà fuori domenica in Parlamento. Le premesse per il mostriciattolo ci sono tutte.
Il CSM ha detto la sua, a stragrande maggioranza. E ha parlato di una cattiva riforma, bocciandola quasi impietosamente.
Va detto, intanto, che lo spettacolo di una classe politica che si dilania proprio sulla parola Mafia la dice assai lunga sull’inadeguatezza rispetto a un argomento che dovrebbe essere invece pacifico, assodato, acquisito una volta per sempre, alla luce della storia d’Italia in questi decenni.
Non è così. E bene ha fatto Nino Di Matteo a smontare la favoletta del “ce lo chiede l'Europa”, come dovessimo barattare principi costituzionali e rifiuto delle mafie, in cambio di soldi a palate.


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L’Europa, a quel che se ne sa, non ci ha affatto chiesto di cercare il compromesso con le mafie. Questa, semmai, è tutta farina dei faccendieri che affollano il Parlamento italiano, e che hanno dato vita a questo estenuante e indecoroso gioco alla fune, che continua ancora oggi.
Francamente non capiamo la contentezza della ministra Cartabia. Toccava a lei, in prima persona, non transigere sulla mafia. Non lo ha fatto. Si è inevitabilmente ritrovata a dirigere il traffico fra troppi faccendieri. Perdendo così una grande occasione.

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La rubrica di Saverio Lodato

Foto © Imagoeconomica/Paolo Bassani

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