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Giulietto Chiesa: "Il fondatore dei Cinque Stelle sarà il responsabile assoluto della caduta del Movimento"

“Grillo sarà messo sotto scacco e ricatto per vicende personali”, a dire queste parole è stato il compianto giornalista Giulietto Chiesa intervistato dal direttore di ANTIMAFIADuemila Giorgio Bongiovanni e la bruttissima caduta del leader del "Movimento del non-cambiamento" ne rappresenta la conferma. In pochissimi credevano alle parole dette da Giulietto Chiesa prima e scritte dal direttore di ANTIMAFIADuemila poi. Ma ad oggi quelle dichiarazioni si sono avverate a fronte anche, e soprattutto, del nuovo tradimento perpetrato dal Movimento 5 Stelle il quale ieri ha votato a favore della nuova riforma della giustizia scritta dall'attuale guardasigilli Marta Cartabia e, come ha riportato Il Fatto, la spallata decisiva l'avrebbe data proprio Beppe Grillo poiché contattato da Draghi nello stesso giorno, prima della riunione del consiglio dei ministri, sarebbe intervenuto sui componenti del governo al fine di spingerli a votare sì alla riforma della Giustizia.
Al di là se l'episodio sia vero o meno non è certamente un segreto che attualmente per il figlio di Grillo la procura di Tempio Pausania ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. La vicenda sta venendo usata da qualcuno per tenere sotto scacco il leader del M5S? Gli hanno promesso un benevolo destino giudiziario in cambio di un suo "sì"?
"Vedrai che tra qualche tempo porteranno alla Presidenza del Consiglio Mario Draghi e vedrai anche che il fondatore dei Cinque Stelle sarà il responsabile assoluto della caduta del Movimento - aveva detto Chiesa a Bongiovanni, aggiungendo che - da essere il partito più amato dagli italiani passeranno alla catastrofe, con pochi voti”.
Del resto quello era il tempo in cui i Cinque Stelle erano proiettati ad essere primo partito ma oggi, a pochi mesi dal quel fatidico 13 febbraio in cui è stato declamato l'Habemus Premier, le previsioni di Giulietto Chiesa si sono via via avverate. Ma qual è stato il ragionamento che ha portato a quell'analisi spietata? “Vedo che gli americani, in particolare certe lobby, in qualche modo sono riusciti a contaminare il Movimento, entrando in contatto con i vertici - aveva risposto Chiesa alle domande di Bongiovanni - hanno fatto loro presente chi è che davvero comanda nel Mondo. Vedo che per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata, che è braccio armato del potere, non può essere fatta in modo serio. Al massimo può essere contenuta, ma non sconfitta. Ecco perché uomini come Di Matteo ed altri non potranno mai essere nominati come ministri”.


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Giorgio Bongiovanni intervista Giulietto Chiesa © Jacopo Bonfili


Oggi quelle parole tornano martellanti poiché quello scenario non è più ipotetico, ma reale.
E sembra che anche l'elettorato, compresi molti militanti e iscritti al M5S, abbiano intuito le macchinazioni in seno al partito pentastellato sfogando la loro rabbia prendendo d’assalto i social con insulti e proteste.
"In questo modo Grillo salverà suo figlio e voi avete tradito la nostra speranza" ha scritto un cittadino sul Facebook.
Ma più volte il Paese ha assistito al tradimento dei Cinque Stelle che è andato in scena nei confronti degli elettori.
E' un dato di fatto che molte battaglie storiche, tanto sul piano economico che in materia di politica estera, si sono perse per strada. Basti pensare alle posizioni assunte sulla Tav, il Tap, la Nato, l'acquisto degli F-35, la risoluzione del conflitto israelo-palestinese o le gravi posizioni assunte sul tema migranti con il Decreto legge Sicurezza bis che abbassava in maniera spudorata il grado di umanità del Paese.
Nel mezzo c’è chi è stato espulso dal collegio dei probiviri e chi ha sbattuto la porta, non riconoscendosi più nel Movimento stesso.
Ma è in materia di lotta alla mafia e alla corruzione che è andato in scena il tradimento più grande, mandando letteralmente al macero quei pochi buoni provvedimenti portati avanti (Spazzacorrotti o blocca-prescrizione, per citarne alcune) e piegandosi nuovamente al governo Draghi in cui vi sono rappresentati politici di un partito, Forza Italia, il cui co-fondatore Marcello Dell'Utri, è stato condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa (pena finita di scontare) ed è attualmente indagato dalla procura di Firenze assieme a Silvio Berlusconi (che pagava la mafia così come dicono le sentenze) nell'ambito dell'inchiesta sui mandanti occulti delle stragi mafiose del 1993.
I poteri e gli interessi che si muovono dietro a Grillo è evidente che non hanno mai avuto al centro il bene dei cittadini, ma altro. Ed è così che va in scena il "tutto cambia perché nulla cambi" di gattopardiana memoria. E a trarne beneficio sono e saranno sempre quei sistemi di potere che vogliono mantenere un certo status economico, politico e sociale.

Foto © Imagoeconomica

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