Dalla strage di Pizzolungo ai principi democratici della Costituzione violati
La memoria della strage di Pizzolungo, la ricostruzione di fatti e di inchieste vissute in prima persona, le ricerche compiute e raccolte nel suo nuovo libro, "X-Day", che segue la precedente pubblicazione di "La Bestia", in cui si mettono in evidenza varie facce del potere. Sono questi alcuni degli argomenti toccati dal giudice Carlo Palermo, oggi avvocato, nell'intervista rilasciata al ricercatore e documentarista Pier Giorgio Caria, che ringraziamo per aver concesso ad ANTIMAFIADuemila questa esclusiva alla vigilia delle commemorazioni dell'attentato di Pizzolungo.
"In Italia, il patto Stato-Mafia è stato presente fin dall’inizio. Fin dall’inizio, perché i principi democratici della nostra costituzione non sono stati applicati, ed in quanto è stata riconosciuta dignità a soggetti esterni alla dialettica costituzionale, che vede come parti i poteri dello Stato e i cittadini e le società costituite anche degli altri soggetti che sono stati rappresentati, dall’attività svolta dai servizi segreti, posti sotto segreto di stato dal passato fino ad oggi" ha commentato. E poiancora: "Da Portella delle Ginestre a Giovanni Falcone, alle attività segrete successive che sono state sottoposte ancora al segreto di stato. Alla massoneria, che ha avuto come accertamenti giudiziari solo e semplicemente l’episodio che ha riguardato le logge trapanesi, egizie, che vennero scoperte nell’ottantasei, e quelle molto più recenti che sono emerse, e per le quali ci sono state delle condanne che hanno riguardato la P3 ed altri personaggi implicati in un mondo molto più vicino al presente, in cui sono presenti dei personaggi che storicamente sono collegati a quella che noi chiamiamo la vecchia P2, e che sono collegate a personaggi che sono presenti in questo mondo che, nel ’92, ha visto degli eventi traumatici”.
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Dossier Processo Trattativa-Stato-Mafia