di AMDuemila
I giudici: "Usate espressioni denigratorie"
Il giornalista Piero Sansonetti, oggi direttore de "Il Riformista", è stato condannato dal Tribunale di Caltanissetta per aver diffamato il procuratore di Palermo Nino Di Matteo con parole "immotivatamente denigratorie" ed "esorbitanti dalla forma civile della critica".
L'articolo oggetto della diffamazione è quello pubblicato dal quotidiano "Cronache del Garantista" il 28 settembre 2014 con il titolo "La rozza aggressione del pm contro De Mita". Nel pezzo il direttore Sansonetti, raccontando l'interrogatorio del 25 settembre 2014 dell'onorevole Ciriaco De Mita nel corso del processo sulla trattativa Stato-mafia scrisse: "il procuratore Di Matteo a un certo momento ha iniziato a rimproverarlo, in modo minaccioso e intimidatorio" ed anche: "gridava come uno sbirro asburgico".
Come scritto nella sentenza di condanna del giudice, però, i fatti non erano affatto andati così: "Le espressioni utilizzate dal giornalista, fin dal titolo, sono in grado di proiettare nella mente del lettore la perpetrazione di un'aggressione verbale e l'utilizzo di toni intimidatori da parte del pubblico ministero ai danni del teste".
E poi ancora è scritto: "Sia dalla trascrizione di udienza, che in misura maggiore e dirimente, dall'ascolto dell'audio dell'esame del teste, ci si avvede invece che i toni utilizzati dal procuratore Di Matteo rimangono pacati e non trascendono per tutto l'espletamento della prova". Il giudice, dunque, ha definito "alcune espressioni adoperate dal giornalista immotivatamente denigratorie e del tutto esorbitanti dalla forma civile della critica". Il giornalista dovrà risarcire 50mila euro al magistrato.
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