Chi sono le “menti raffinatissime” a cui Giovanni Falcone attribuì il fallito attentato nella sua villa all’Addaura, in cui doveva essere ucciso insieme alla procuratrice svizzera Carla Del Ponte? Quale segreto condividevano i due magistrati, che faceva paura alle “entità esterne” che si intravedono dietro la strage del 23 maggio 1992?
Nell’inchiesta “Capaci, fine storia mai” che va in onda mercoledì 20 maggio su Atlantide (La7 ore 21,15) Andrea Purgatori prova dopo 28 anni a dare una risposta con un’intervista esclusiva al procuratore Alfredo Morvillo, cognato di Giovanni Falcone, con Tina Montinaro, vedova di uno degli agenti di scorta di Falcone, col questore Renato Cortese, che arrestò Giovanni Brusca, e il giornalista Saverio Lodato a cui Falcone parlò per primo delle “menti raffinatissime”.
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