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Nuova conferenza stampa del Premier sull'emergenza Coronavirus
di Aaron Pettinari
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"La macchina statale prevede procedimenti complessi, stiamo facendo l'impossibile per azzerarli". Ancora una volta il Presidente del consiglio Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi, torna a chiedere comprensione e pazienza agli italiani di fronte all'emergenza. Da affrontare non c'è solo il coronavirus ma anche la questione sociale e le difficoltà economiche che molte persone si trovano ad affrontare anche a causa dell'isolamento disposto dal Governo. Le immagini giunte da vari regioni del Sud Italia, ma anche gli allarmi presentati da diversi sindaci, hanno portato il Governo ad intervenire con un nuovo decreto centrato su soccorso alimentare e lavoratori. "Ho appena firmato un dpcm che dispone 4,3 miliardi a valere sul fondo di solidarietà dei Comuni" ha immediatmente detto Conte. Soldi che, come ha spiegato il Premier, sono destinati al soccorso alimentare. E al contempo un'altra ordinanza stanzia 400 milioni, un ulteriore anticipo che destiniamo ai comuni col vincolo di destinarlo alle persone che non hanno i soldi per fare la spesa. "Dobbiamo costruire una catena della solidarietà, nessuno sarà lasciato solo" ha aggiunto. Parlando poi dei lavoratori, ha spiegato che “stiamo lavorando con la ministra Catalfo e l’Inps perché ora è importante che le misure varate, i 25 miliardi arrivino subito nelle tasche degli italiani".
In particolare il decreto vede "sedici misure per 11 milioni di persone. Vogliamo mettere tutti coloro che hanno diritto a Cassa integrazione, Cassa integrazione in deroga in condizione di beneficiare delle somme molto presto, entro il 15 aprile, se possibile anche prima. Questo vale anche per i cinque bonus, indennizzi da 600 euro per professionisti, collaboratori coordinati continuativi, iscritti alla gestione separata dell’Inps, autonomi, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni, mezzadri, stagionali, addetti turismo, stabilimenti termali, lavoratori agricoli e dello spettacolo. Stiamo facendo di tutto perché presentando la domanda entro il primo aprile con un semplice pin semplificato si possa ottenere subito la disponibilità di queste somme”.
Per quanto riguarda la prospettiva di un "ritorno alla normalità con la riapertura delle attività produttive non essenziali, nonostante qualche buon segnale con il rallentamento dei contagi da nuovo coronavirus, Conte ha ribadito che è ancora "troppo presto". "Dall’inizio della settimana inizieremo a lavorarci: il governo ha adottato questa misura col massimo senso della responsabilità. L'obiettivo è sempre la salute dei cittadini. Confidiamo che la fuoriuscita dal quadro dell'emergenza sia la più veloce possibile ma non abbiamo ancora elementi per determinare quando finirà questa misura". Quindi ha confermato che "la sospensione delle attività didattiche proseguirà ragionevolmente: non c’è una prospettiva di tornare dopo il 3 aprile alle attività didattiche ordinarie”.
Nel corso della conferenza stampa Conte è tornato a parlare dell'Unione Europea. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, aveva dichiarato che l’esecutivo Ue non sta lavorando ai coronabond, strumento che ha definito “uno slogan” e che ha spaccato anche il Consiglio Ue di giovedì scorso. Conte ha puntualizzato che “la nostra proposta non è rimessa a von der Leyen ma all’Eurogruppo. Quello che mi permetto di dire è che l’Europa deve dimostrare di essere all’altezza di questa chiamata della storia. È uno shock simmetrico che riguarda tutti gli stati membri, nessuno è esente. Si tratta di dimostrarsi inadeguati o no. L'Italia è consapevole della reazione poderosa che la storia ci chiama ad operare. Non passerò alla storia come chi non ha fatto nulla”.
Ed infine ha concluso: "Mi batterò fino all'ultima goccia di sudore, fino all'ultimo grammo di energia per ottenere una risposta europea, forte, vigorosa e coesa".

Foto © Imagoeconomica


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