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di Karim El Sadi - Video
Da Alessandria a Palermo la musica scaccia la paura e unisce gli italiani

Due giovani suonano dal balcone di casa loro. Sono fratelli, si chiamano Samuele (18 anni) e Francesco (13 anni), il primo al violino il secondo all’arpa. Intonano il Canone di Pachelbel, un capolavoro del periodo Barocco, la cui melodia colora la piazza nuda, semi deserta, che si presenta davanti a loro. “Abbiamo voluto trasmettere un po’ di bellezza e felicità in questo periodo complicato” dicono. Ma non sono gli unici. Da venerdì tutti gli italiani che sono costretti a rimanere a casa a causa delle misure d’emergenza imposte dal governo per far fronte all’epidemia, hanno deciso di creare un flash mob musicale. Da Alessandria, dove i due fratelli vivono, passando per Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, e Palermo, gli italiani hanno trovato un modo unico per scacciare la paura del virus e stare vicini, ma distanti. Migliaia le persone che hanno aderito all’iniziativa, chi suonando strumenti, chi cantando e chi invece, semplicemente filmando con un telefonino la scena, come hanno fatto i genitori di Samuele e Francesco. Un fenomeno che sta diventando virale anche oltre i confini nazionali. E chissà non arrivi anche al primo ministro inglese Boris Johnson, che di fronte al pericolo ha scelto la via della rassegnazione.
È l'Italia che reagisce, da nord a sud, che infonde coraggio a sé stessa. Ai malati in terapia intensiva, agli angeli che li accudiscono (medici e infermieri), ai famigliari delle vittime, ai lavoratori e agli studenti rimasti a casa. Il dramma causato dal COVID-19 ha fatto riemergere valori di un tempo ormai assopiti dalla frenesia della società moderna: amore, fratellanza, compassione, solidarietà. Termini che oggi riacquisiscono un senso profondo.
L'Italia si rialzerà, come fece dopo il regime fascista, gli anni di piombo e le stragi di mafia. L'Italia tornerà a risplendere ma non dovrà essere solo un fugace raggio di luce. Bisognerebbe che tutti, una volta che questo incubo avrà fine, ogni giorno, ogni momento, tornassimo a sentirci popolo, a sentirci italiani.

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