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di AMDuemila
Il consigliere del Csm commenta la maxi operazione “Rinascita-Scott” in un’intervista a Il Giornale di Sicilia

“Le maggiori organizzazioni criminali da tempo hanno acquisito una ‘territorialità’ nazionale e internazionale uscendo quindi dai loro confini territoriali”. Ha risposto così il presidente della Prima commissione del Csm Sebastiano Ardita (© Imagoeconomica) a una domanda del giornalista Daniele Lo Porto nel corso di un'intervista a Il Giornale di Sicilia inerente alla maxi operazione di ieri “Rinascita-Scott” dalla quale è emersa anche un’estensione della ‘ndrangheta nell’isola. Ad esempio, ha proseguito Ardita, “la presenza delle ‘ndrine nel Messinese è storicamente accertata, anche se è sempre Cosa nostra a prevalere sul territorio siciliano e la provincia dello Stretto è sempre stata una sorta di colonia”. Inoltre "l’area jonica è controllata da alcune cosche di Catania e le famiglie Santapaola-Ercolano si sono spinte fino al capoluogo, come conferma il processo scaturito dall’inchiesta “Beta” eseguita nel 2017 dai Ros di Messina. Lungo la costa tirrenica, da Barcellona Pozzo di Gotto verso ovest c’è la presenza delle famiglie palermitane. Alcune attività sono gestite di comune accordo con i gruppi locali radicati nel territorio, soprattutto a Messina città.
ardita sebastiano c imagoeconomica 1077780Camorra, 'Ndrangheta e Cosa nostra sono organizzazioni che hanno in comune “interessi e modi di agire” ha sottolineato il magistrato. “Le mafie hanno strutture simili e sono attratte dagli stessi business, a volte - ha spiegato Ardita - gestiscono le attività illecite insieme, altre invece diversificano le attività per non entrare in contrasto tra loro nello stesso territorio”. L’ex direttore dell’ufficio detenuti del Dap ha affermato di non credere che “ci sia una prevalenza di un’organizzazione sull’altra, cioè una scala gerarchica, se non per quanto riguarda il fatturato complessivo. Non c’è insomma - ha continuato - una gerarchia imposta, perché altrimenti sarebbe stata necessaria una sanguinosa guerra, come negli anni ’80. Ma ciò - ha spiegato Ardita - sarebbe dannoso per le mafie, mentre è più proficua una pace all’insegna del profitto per tutti. Le cosche, anche se agiscono fuori territorio, trovano un accordo proficuo per tutti.
Dall’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro di ieri è emersa una relazione diretta tra 'ndrangheta, politica e massoneria, secondo Ardita questo trinomio “è una costante che caratterizza da almeno 30 anni le grandi inchieste. La criminalità è ormai interessata alla patrimonializzazione e alla gestione di grandi flussi finanziari e ha necessità di figure adeguate: professionisti di vari settori, imprenditori e i politici che rappresentano - ha concluso - il più naturale collegamento con le istituzioni”.

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