di AMDuemila
Secondo i giudici il misterioso furto subito a novembre 2018 “non è rilevante ai fini dell'adozione di una misura di protezione”
La revoca da parte del Ministero dell’Interno delle misure di sicurezza personale a protezione dell’avvocato Antonio Ingroia è confermata. E’ questa la decisione, contenuta in un’ordinanza, del Tar del Lazio. Per i giudici amministrativi "non si ravvisano i presupposti per l'accoglimento dell'istanza cautelare", rilevando come in esecuzione di un'ordinanza del Consiglio di Stato di maggio scorso "l'Amministrazione competente ha provveduto a riesaminare la posizione del ricorrente, acquisendo nuovamente gli approfondimenti istruttori di tutte le Prefetture interessate ed il parere della Commissione centrale consultiva, addivenendo nuovamente alla determinazione di non disporre misure a tutela del ricorrente, qui impugnata”. Altro punto toccato riguarda il misterioso furto subito nella casa romana dell’ex pm di Palermo in cui erano state rubate solo carte, pen drive e hard disk portatili. Secondo il Tar "il furto subito presso la propria abitazione romana nel novembre 2018, oggetto di denuncia del febbraio 2019... non è rilevante ai fini dell'adozione di una misura di protezione, non essendo emersi riscontri di polizia scientifica né significative evidenze tali da ricondurre l'accaduto a dinamiche di criminalità organizzata". Nel provvedimento "si evidenzia, altresì, che anche le Prefetture di Roma e Milano hanno rappresentato il venir meno, allo stato attuale, di profili di rischio nei confronti dell'interessato”.
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