di Davide de Bari
Voto rinviato al prossimo 6 novembre
Ieri il Csm si è riunito per nominare tre nuovi sostituti alla Procura Nazionale Antimafia. Il neo eletto consigliere Nino Di Matteo, già magistrato della procura nazionale antimafia ha sparigliato le carte a Palazzo dei Marescialli, contribuendo al rinvio del voto del plenum al prossimo 6 novembre. La scorsa settimana si era astenuto da tutte le pratiche in discussione al plenum perché non aveva avuto modo di approfondirle.
Di Matteo si trova a decidere proprio sullo stesso ufficio in cui ha lavorato fino a qualche settimana fa, dopo aver lasciato la Procura di Palermo dove ha condotto l’accusa nel processo Trattativa Stato-Mafia. Approdato alla Procura Nazionale Antimafia, diretta da Federico Cafiero de Raho, dopo un breve periodo, è stato nominato all’interno del pool su stragi e mandanti esterni da cui poi è stato estromesso dallo stesso de Raho a seguito dell’intervista rilasciata il 18 maggio scorso alla trasmissione di La7 “Atlantide” sulla strage di Capaci. Sull’estromissione, il Csm deve ancora pronunciarsi, dopo che Di Matteo ha presentato ricorso all’organo di autogoverno della magistratura.
Insieme al consigliere Sebastiano Ardita, a sorpresa, hanno presentato una proposta alternativa alle due già approvate dalla Terza Commissione. Infatti, le proposte sui primi due nomi indicati (Roberto Maria Sparagna, il pm che a Torino ha condotto diverse inchieste sugli anarchici e per questo è stato destinatario di minacce, e Giuseppe Gatti, magistrato della Dda di Bari) erano tutti sovrapponibili.
Sulla terza nomina, la Commissione ad amplissima maggioranza (5 voti a favore, compreso quello di Ilaria Pepe di Autonomia e Indipendenza, la corrente che ha candidato Di Matteo e in cui "milita" Ardita e Davigo) aveva proposto come terzo candidato Catello Maresca, il magistrato napoletano che è riuscito a catturare il super boss dei Casalesi Michele Zagaria. Mentre la sola consigliera di Magistratura Indipendente Paola Braggion aveva indicato Calogero Piscitello, ora sostituto procuratore a Palermo ma sino a qualche mese fa responsabile della Direzione dei detenuti del Dipartimento dell'amministrazione Penitenziaria. Ed è proprio sulla terza nomina che è scattata l’iniziativa di Di Matteo e Ardita che hanno proposto di inserire nella rosa un nuovo nome: quello di Domenico Gozzo, adesso sostituto Pg a Palermo, ma da procuratore aggiunto a Caltanissetta fece riaprire le indagini sulla strage di via d’Amelio, grazie anche alle rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza, si scoprì il depistaggio, realizzato con il “falso pentito” Vincenzo Scarantino, costato anche l'ergastolo a sette innocenti.
Dunque, sia con l’iniziativa di Di Matteo e Ardita che i dubbi sorti tra gli altri consigliere sulle modalità di voto, si è preferito rinviare tutto al prossimo 6 novembre.
Il plenum del Csm ha anche votato e nominato due nuovi procuratori aggiunti della Procura di Napoli, guidata da Giovanni Melillo, Sergio Amato e Simona Di Monte. Il pm Amato era in forza alla sezione Reati contro la pubblica amministrazione e ha una lunga esperienza nel pool anticamorra, di cui ha fatto parte anche Di Monte prima di essere assegnato alla Procura generale come sostituto.
ARTICOLI CORRELATI
Elezioni Csm, una folata di vento nuovo
Csm, Ardita: ''Lontani da logica numeri, solo convergenza su principi''