di AMDuemila
Tra loro anche l’ex presidente del Perù, Francisco Morales Bermudes e il tenente di vascello uriguaiano Jorge Nestor Fernandez Troccoli
Fine pena mai per 24 tra ex Capi di Stato, esponenti militari e dei servizi di sicurezza di Bolivia, Cile, Perù e Uruguay in carica tra gli anni '70 e '80. Gli imputati sono stati condannati quest’oggi dalla Prima Corte d'assise d'Appello bis di Roma con la gravissima accusa di aver represso con il sangue gli oppositori, tra i quali 23 italiani, in quel periodo.
L’esito del processo sul cosiddetto "Piano Condor" è stato dunque ribaltato in appello. In primo grado i giudici della Corte d'assise avevano inflitto l'ergastolo soltanto ad otto imputati e avevano assolto 19 persone (più altri sei proscioglimenti per morte del reo) ritenendo coloro i quali hanno realizzato operativamente il sistema dell'apparato repressivo responsabili solo del sequestro di persona (reato prescritto), e non anche dell'omicidio.
Tra coloro che sono stati condannati al carcere a vita ci sono l'ex ministro dell'Interno della Bolivia, Luis Arce Gomez, l'ex presidente del Perù, Francisco Morales Bermudes, l'ex ministro degli Esteri dell'Uruguay, Juan Carlos Blanco (assolto per solo uno dei capi d'imputazione), e il tenente di vascello Jorge Nestor Fernandez Troccoli, già a capo del sistema di repressione della Marina militare uruguaiana, unico a vivere in Italia dopo essere scappato dal suo Paese (in primo grado era stato assolto).
I giudici hanno altresì disposto il risarcimento nei confronti delle 47 parti civili costituite da stabilirsi in sede civile, fissando intanto una provvisionale immediatamente esecutiva di un milione di euro per la Presidenza del Consiglio dei ministri e di cifre comprese tra i 250mila euro e i 100mila euro per le altre parti civili.
Foto © Ansa
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