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di AMDuemila
La missiva indirizzata anche al Capo dello Stato, Mattarella, Ermini ed i consiglieri

Pur non avendo intenzione di sindacare un provvedimento che, peraltro, non è stato diffuso nel dettaglio, e che dunque neppure conosciamo, né volendo in alcun modo ingerirci nelle competenze del procuratore nazionale antimafia sentiamo tuttavia l’esigenza di esprimere il forte turbamento che la notizia dell’estromissione del dottor Di Matteo ha provocato in tutti noi. Forte turbamento, non solo per la stima e l’ammirazione che riponiamo nei confronti del collega, per lo spirito di abnegazione, i sacrifici personali e familiari, l’elevato senso delle istituzioni, l’eccelso grado di professionalità e l’equilibrio, che lo hanno contraddistinto in tutta la sua carriera e che ne fanno uno dei magistrati più in grado di trattare la materia in questione, ma soprattutto perché temiamo che tale estromissione possa delegittimarlo agli occhi della criminalità e del potere mafioso, acuendo ulteriormente i già elevatissimi rischi per la sua incolumità”. Sono queste alcune delle parole scritte in una lettera-appello inviata al presidente del Consiglio superiore della magistratura, il Capo dello Stato Sergio Mattarella, al vice presidente David Ermini e a tutti i consiglieri, sottoscritta da 118 magistrati di tutta Italia. La notizia è stata data poco fa dall'edizione on-line di La Repubblica che ha riportato i passaggi salienti di questa missiva in difesa del sostituto procuratore nazionale antimafia, Nino Di Matteo, da fine maggio estromesso su iniziativa del Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, dopo un'intervista rilasciata dallo stesso Di Matteo alla trasmissione Atlantide di La7, dal pool che indaga sulle "entità esterne nei delitti eccellenti di mafia".
Di fatto i magistrati chiedono all'Organo di autogoverno della magistratura "eventualmente anche con la fattiva partecipazione del procuratore nazionale antimafia, che si possa favorire una composizione costruttiva della vicenda, affinché il dottor Di Matteo venga al più presto reinserito nel pool sulle stragi a cui era stato destinato”.
La vicenda della rimozione di Di Matteo, dopo lo stesso ricorso di quest'ultimo contro il provvedimento del Procuratore capo nazionale antimafia, dovrà essere discusso dalla Commissione del Csm che si occupa di assegnazioni e revoche.
L'appello dei magistrati si aggiunge a quello di oltre Settantamila cittadini che hanno sottoscritto l'appello alle Istituzioni competenti per "non delegittimare ed isolare il lavoro del magistrato".

Foto © Imagoeconomica

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