di AMDuemila
Il magistrato, componente del Csm, si esprime sulla revoca del sostituto procuratore nazionale antimafia da pool stragi
"Premesso che non è possibile esprimersi sulla questione tecnica delle ragioni della revoca senza aver letto gli atti, ma l'intervista la condivido e mi sembra fondata sulle risultanze ormai pubbliche dei processi". Con queste parole i magistrato Sebastiano Ardita, componente del Consiglio superiore della magistratura, ha risposto ad una domanda sulla revoca, al pm Nino Di Matteo della delega di componente del pool della Procura nazionale antimafia che indaga sulle stragi mafiose. Una decisione che è stata presa direttamente dal Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho. Ardita, intervenuto a Catania in un incontro sui problemi organizzativi e gestionali degli uffici giudiziari ha anche ricordato come "il Csm è un organo di autogoverno e di garanzia e non burocratico che esercita potere sui magistrati". Poi ha aggiunto: "Stiamo cercando di rendere tutto più semplice nei rapporti tra magistrati e territorio, di semplificare le procedure, di avvicinare i colleghi al Csm e di sostenerli senza preconcetti perché il Csm non è un organo che gestisce un interesse mediato di gruppi o di fazioni".
Foto © Imagoeconomica
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