di Karim El Sadi
Scattate le indagini ad Avola
Non si fermano le minacce rivolte al giornalista Paolo Borrometi. Il direttore del quotidiano La Spia è stato raggiunto pochi giorni fa da nuovi insulti e intimidazioni sui social in risposta ad un articolo pubblicato sul proprio giornale. “Paolo Borrometi ti deve venire un cancro in bocca… Per tutte le bugie che dici", si legge tra i commenti. La minaccia è scaturita dal fatto che l’articolo in oggetto parlava dell’ultima interdittiva antimafia della Prefettura di Siracusa, che ha disposto la chiusura di un chiosco gestito della nuora di Michele Crapula, considerato legato al clan Trigila di Noto. Secondo quanto svelato dal giornalista uno degli autori di quei post è la nipote dello stesso Crapula. I commenti intimidatori sono diversi “sei un essere spregevole… Un giorno dovrai dare conto a Dio”. E ancora “fai vivere in pace chi già ha sofferto. Ma tu stai portando all’esasperazione una famiglia intera. C’è chi per le tue ossessioni non può lavorare buttando sangue e sudandosi il pane. Ma giustizia sarà fatta. E tu ne soffrirai. Buon natale signor carnefice. La mafia siete voi.” Borrometi, che a causa di minacce come le ultime recapitate alla sua persona vive sotto scorta da anni, ha commentato l’accaduto e formalizzato un nuovo esposto dopo il post pubblicato dalla signora Desiree Crapula, figlia del boss Michele Crapula, la quale ha scritto rivolgendosi al direttore de La Spia: “Per essere denominati mafiosi, bisogna che si venga condannati con una sentenza penale emessa dai tribunali. Circostanza questa che non è mai avvenuta sulla mia persona e in quella dei miei fratelli.” Intorno a Paolo Borrometi si sta creando un clima ostlle alla sua figura di giornalista antimafia come ha denunciato lui stesso in risposta alle minacce e ai commenti di chi lo accusa di “vivere e mangiare da anni nei cortili mediatici”. Quei commenti “non sono solo gravi - ha commentato Borrometi - ma anche pericolosi per la mia persona per il clima che si sta instaurando intorno a me ad Avola e non solo e con il forte timore per la mia incolumità”. Infine ha concluso Borrometi “nel post leggevo un incredibile astio nei miei confronti ed una sorta di chiamata a raccolta contro il sottoscritto”. Dopo gli esposti presentati alla procura di Avola anche nei confronti della famiglia Crapula è stato dato il via all’iter d’indagine.
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