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E lancia un appello: "Si indaghi meglio sulla trattativa Stato-mafia"

Alla fine non ci sono state sorprese. Il senatore del Movimento Cinque Stelle, Nicola Morra (in foto), che nelle scorse settimane ha battuto per due preferenze il collega Mario Michele Giarrusso nello scrutinio segreto interno ai parlamentari pentastellati, è stato eletto presidente della commissione parlamentare antimafia. Commissione che si è riunita stamani per la prima volta a Palazzo San Macuto. E' bastata una sola votazione, con 30 voti a favore, per stabilire il nome del successore di Rosy Bindi. Tredici voti sono andati al senatore di Leu, ex magistrato ed ex presidente del Senato, Pietro Grasso. Il ruolo di vicepresidente è stato assegnato al senatore Christian Solinas (Lega-Partito sardo d'azione) e alla deputata Iole Santelli (Forza Italia).
Il neo presidente Morra ha commentato così la sua nomina: "Le priorità sono tante, a cominciare dalla promozione di una nuova cultura dell'antimafia, in un Paese che non deve avere bisogno di eroi ma dell'impegno di tutti i cittadini. Bisogna indagare meglio sulla trattativa Stato-mafia, su come la massoneria sia un fronte nel quale la mafia si insedia, sull'azzardopatia, che muove giri di denaro inimmaginabili. Il mio appello - ha proseguito - è alle forze sane del Paese perché si combatta insieme e si sventi un intollerabile arretramento dello Stato rispetto a un fenomeno che non riguarda più le quattro regioni che conosciamo, tra cui la mia Calabria, ma l'intero Paese". Il presidente dell'Antimafia ha assicurato, infine, che "certamente si ripartirà dall'eccellente lavoro svolto dalla commissione della scorsa legislatura".
Successivamente ha anche lasciato un messaggio via Social, citando le parole di Paolo Borsellino. "Dobbiamo sconfiggere la mafia. - ha scritto - Dovrà essere combattuta ogni illegalità, ogni silenzio, in quanto ciò è terreno fertile per quella pianta schifosa che vogliamo estirpare con tutte le nostre forze. Dobbiamo far trionfare definitivamente quel 'fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità'".

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Palazzo San Macuto


I componenti della Commissione
Il M5s è il gruppo più numeroso: ne fanno parte i deputati Davide Aiello, Stefania Ascari, Vittoria Baldino, Andrea Caso, Paolo Lattanzio, Luca Migliorino, Dalila Nesci, Angela Salafia, e i senatori Antonella Campagna, Margherita Corrado, Giovanni Endrizzi, Mario Michele Giarrusso, Elio Lannutti, Marco Pellegrini, Francesco Urraro. In commissione anche Piera Aiello, testimone di giustizia che si è ribellata a Cosa nostra eletta dal M5s alla Camera.
La Lega avrà come rappresentanti i deputati Gianluca Cantalamessa, Andrea Dara, Luca Rodolfo Paolini, Erik Umberto Pretto e il poliziotto Gianni Tonelli, più i senatori Antonella Faggi, Enrico Montani, Pasquale Pepe, Christian Solinas.
Si siedono a Palazzo San Macuto per Forza Italia Giusi Bartolozzi, magistrato e compagna dell’assessore siciliano Gaetano Armao, Pierantonio Zanettin, Antonio Pentangelo, Jole Santelli, e i senatori Giacomo Caliendo, Giuseppe Mangialavori, Antonio Saccone, Luigi Vitali. Dentro anche Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella. E l’ex ministro Maurizio Lupi. Fratelli d’Italia nomina Wanda Ferro e Antonio Iannone, e Raffaele Stancanelli, sindaco di Catania uomo del governatore della Sicilia, Nello Musumeci.
Per il Pd vanno in commissione l’ex guardasigilli Andrea Orlando, Carmelo Miceli, Nicola Pellicani, Walter Verini e i senatori Teresa Bellanova, ex ministro, Laura Garavini, Franco Mirabelli, Valeria Sudano. Anche il Südtiroler Volkspartei ottiene una poltrona a San Macuto con il senatore Dieter Steger mentre Leu colleziona due commissari: il deputato siciliano Erasmo Palazzotto e l’ex presidente del Senato Pietro Grasso. Giudice a latere nel primo maxi processo a Cosa nostra, poi procuratore di Palermo e procuratore nazionale Antimafia.

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