di AMDuemila - Video
La conferenza all’atrio di Giurisprudenza di Palermo su TGR Sicilia
Ventisei anni dopo la strage di via d’Amelio sono tanti ancora i “pezzi mancanti” per ricostruire una verità completa sulla bomba che uccise il magistrato Paolo Borsellino insieme agli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Se ne è parlato all’atrio della Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, al convegno “Paolo Borsellino: pezzi mancanti di una strage annunciata”. “La morte di Borsellino è stata voluta da altro rispetto a Cosa nostra” ha detto a TGR Sicilia Anna Petrozzi, caporedattore di Antimafia Duemila e moderatrice dell’evento. Per Antonio Ingroia, ex pm e tra i relatori della conferenza, il depistaggio sulla strage di via d’Amelio è “collegato ancora una volta alla trattativa: Borsellino della trattativa aveva saputo e non si doveva consentire al magistrato di rivelare quella terribile verità”.
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