di AMDuemila - Video
“L’autogoverno della magistratura non tutela più l’autonomia e l’indipendenza dei singoli magistrati ma spesso è finalizzato a spartire posti di potere, a nominare capi degli uffici che siano sensibili alle sirene e ai desiderata della politica”. A dirlo è il sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia e antiterrorismo Nino Di Matteo a Napoli a margine della presentazione del libro “Palazzi d’Ingiustizia” di Riccardo Iacona.
Nella sua ultima inchiesta Iacona ha affrontato lo spinoso tema dell’indipendenza della Magistratura e lo ha fatto portando alla luce, con documenti alla mano, il caso di Alfredo Robledo. Magistrato di Milano che nel 2014 ha consegnato un esposto in cui denunciava una serie di anomalie nell’assegnazione dei fascicoli d’indagine. Esposto che è costato al magistrato, il trasferimento nel 2015 a Torino da parte della sezione disciplinare del Csm, come giudice e non più come pubblico ministero. In seguito poi la Cassazione ha deciso che Robledo restasse sì a Torino ma come secondo procuratore aggiunto.
Nino Di Matteo dopo essere intervenuto come relatore all’incontro ha commentato ai microfoni de Il Fatto Quotidiano: “E importante questo libro perché affronta con serietà e coraggio il tema dell’attacco all’autonomia e indipendenza della magistratura. Attacco che non proviene solo dall’esterno da parti della politica ma purtroppo anche dall’interno della magistratura dai quei fenomeni degenerativi che hanno portato al correntismo”.