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manca attilio web4di Lorenzo Baldo
Il commento dell’ex collega e amico di Attilio Manca all’indomani del verdetto di Viterbo

“Questa storia è iniziata sotto un profilo di sotterfugi, depistaggi, e tanto fango gettato su Attilio. In un primo momento erano quasi riusciti a confondermi le idee. Hanno perseguito questa strada fino a terminarla... E comunque da Viterbo non mi aspettavo niente di particolare”. A commentare la sentenza di condanna nei confronti di Monica Mileti è il dottor Simone Maurelli, urologo presso l'ospedale Belcolle di Viterbo, amico ed ex collega di Attilio Manca. Lo scorso dicembre il dottor Maurelli aveva scritto di suo pugno una emozionante lettera aperta dedicata al suo amico. Quella stessa emozione è più che mai palpabile. Al telefono spiega di voler riporre “l’unica speranza che ho” nel fascicolo aperto a Roma per omicidio contro ignoti. Poi si ferma un attimo a riflettere sulla consapevolezza di Monica Mileti di essere stata un “capro espiatorio”. “Tutto ciò mi fa rabbrividire ancora di più, se penso che una persona preferisce andare in prigione piuttosto che parlare, è evidente che si tratta di qualcosa di grosso...”.
“La mia è stata una presa di coscienza lenta e abbastanza dolorosa - spiega Maurelli - soprattutto una volta che tutti i tasselli sono tornati al loro posto, secondo un ordine logico.Questa è veramente una storia dolorosa: per Attilio e per l’Italia intera”. Qualche istante di silenzio e poi riprende fiato. “Alcuni giorni fa stavo guardando un film sulla strage di Ustica... ebbene, se sono riusciti a realizzare una strage del genere, figuriamoci con Attilio… Penso anche alla strage di Bologna, a quella di Piazza Fontana e a tutte le altre… E’ uno Stato che ha delle facce molto inquietanti. Noi pensiamo di essere in un Paese democratico e invece questo Stato mostra ogni tanto degli aspetti realmente raccapriccianti”. Una vena di nostalgia attraversa le parole di questo giovane medico. “Mi dispiace soprattutto per i genitori, per il fratello, per le persone che gli volevano bene. Attilio era una persona particolarmente affettuosa e generosa, non finirò mai di dirlo…”. “Quando ho letto le dichiarazioni della mamma di Ilaria Alpi - afferma con convinzione - ho pensato subito alla madre di Attilio. Luciana Alpi ha detto di non avere più fiducia in questa giustizia: come darle torto? Ilaria Alpi si è scontrata con un traffico d’armi in cui sicuramente erano coinvolti i Servizi italiani e quelli americani, e poi è andata come è andata”. “Ma al di là che io sia pessimista - conclude Maurelli -, è giusto lottare fino alla fine nella speranza che si possano trovare magistrati onesti come Nino Di Matteo che credono nel loro lavoro. Credo fermamente che bisogna continuare a combattere nel nome di queste persone per arrivare finalmente alla verità”.

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