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vespa porta porta sismadi Aaron Pettinari - Video
Così parlano gli "sciacalli" senza rispetto del dolore

Ieri sera è andato in onda un nuovo speciale Porta a Porta. Tema del giorno, ovviamente, il terremoto in Italia Centrale che ha devastato paesi come Accumoli, Amatrice, Arquata e Pescara del Tronto. Il bilancio a due giorni dal sisma è di 267 morti e quasi 400 feriti. Numeri che crescono mentre Vigili del Fuoco, Protezione civile, Forze dell'Ordine e volontari stanno scavando tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. Sui tv e giornali si raccontano le storie delle vittime, di famiglie distrutte, di chi si trova senza più una casa colpita dalla forza della Natura.
Un contesto difficile in cui muoversi dove il rispetto per il dolore vissuto viene calpestato da domande assurde ed indecenti a chi ancora spera di avere notizie positive sui propri familiari o su un amico che ancora si trova sotto le macerie. In questi giorni abbiamo visto ed ascoltato anche questo nelle varie “maratone” dei vari tg per tenere costantemente informati gli spettatori. Ma c'è di peggio. Molto peggio. E questo è avvenuto ieri, su Rai1, nella tv di Stato.
Basta sentire il breve dialogo tra il conduttore Bruno Vespa e il Ministro per le Infrastrutture Delrio.

Bruno Vespa: "Questa sarebbe una bella botta di ripresa per l'economia perché pensi l'edilizia che cosa non potrebbe fare";
Graziano Delrio: "Adesso L'Aquila è il più grande cantiere d'Europa e anche l'Emilia è un grandissimo cantiere in crescita, farà PIL";
Bruno Vespa: "Darà lavoro ad un sacco di gente".

Indignazione, senso di disgusto, rabbia. Questo si prova sentendo quelle parole. La mente torna alla notte del terremoto de L'Aquila. Vespa e Delrio non ridono ma la “forza” del loro scambio di battute è simile a quello avvenuto nella conversazione intercettata tra gli imprenditori Francesco De Vito Piscicelli (coinvolto nell'inchiesta scandalo degli appalti "facili" legati alla Protezione Civile) e suo cognato Gagliardi. Una telefonata in cui emerge quello che il gip nell'ordinanza definì “cinismo” di personaggi che a pochi giorni dal terremoto dell'Aquila pensano solo a come speculare sugli appalti.

E' evidente come toni e parole usate possono essere differenti ma il “cinismo” sullo sfondo si intravede. Come si può parlare in questo momento di “volano per l'economia” e di ottimismo perché “la ricostruzione creerà, per forza di cose, nuovi posti di lavoro”? Di che edilizia parla Bruno Vespa?
Della stessa che ha ricostruito ad Amatrice l'Istituto scolastico Romolo Capranica, nel 2012, proprio per reggere ai rischi sismici, e che è andata distrutta come moltissimi altri edifici all'interno del Comune?
Sul blog di Beppe Grillo
Dario De Falco (consigliere comunale MoVimento 5 Stelle Pomigliano d'Arco) ha messo in evidenza come, per fortuna, in studio Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, ha detto che “con i soldi impiegati per riparare i danni dei terremoti, avremmo potuto mettere in sicurezza la stragrande maggioranza dei fabbricati che hanno dei problemi”. “Forse – scrive De Falco - avremmo potuto evitare anche le stragi di tanti innocenti. E questo viene prima di qualsiasi economia perché la vita umana ha un valore inestimabile. Non ce lo dimentichiamo”. Un ragionamento che prescinde la politica. Questo è il tempo degli sciacalli, ed è ovvio che c'è già chi si sfrega le mani per gettarsi sul “ricco boccone” della ricostruzione ma anche del soccorso. I terremoti de L'Aquila e dell'Emilia Romagna raccontano di casi e tentativi di infiltrazioni criminali negli appalti. Ma di queste cose in televisione è meglio non parlare. Vespa lo sa bene. Del resto qualche mese fa si era anche "dimenticato" di fare le giuste domande al figlio di Totò Riina, quindi non è che ci si potesse aspettare qualcosa di diverso.

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