L’attrice, premio Oscar, spiega perchè ha voluto narrare il film ''A Very Sicilian Justice'' che andrà in onda stasera alle ore 22:00 (ora italiana) sul canale satellitare di Al-jazeera.
di Helen Mirren
Ho un legame molto personale con questa storia. Un amico perse un fratello nel 1992 a causa della violenza mafiosa descritta in questo documentario.
È l’incredibile e agghiacciante storia di un funzionario pubblico che vive nella paura semplicemente per aver svolto il suo lavoro… questi eroi senza voce devono essere riconosciuti e sostenuti.
Nonostante il risultato del recente referendum nel Regno Unito, i paesi hanno bisogno di collaborare fra di loro se vogliono vincere la battaglia contro la criminalità organizzata e la corruzione politica.
Adoro l’Italia - in particolare le persone e i luoghi del Sud - dove ho una casa a cui tengo moltissimo.
L’Italia ha una triste storia di violenza mafiosa e di corruzione politica. Ma vi sono anche molti coraggiosi ed eccezionali funzionari pubblici - polizia, magistratura e politici - che ogni giorno rischiano la loro vita per combattere contro questi nemici all’interno del sistema. Le minacce che ricevono, rendono la vita famigliare molto difficile.
Al centro di questo documentario è la scioccante storia di un uomo - un funzionario pubblico - che vive nella paura e che non gode di libertà nella sua vita quotidiana.
Ho una legame molto personale con questa storia. Un caro amico - l’architetto che progettò la nostra casa in Italia, Brizio Montinaro - perse un fratello nel 1992 a causa della violenza mafiosa descritta in questo documentario. Antonio Montinaro, poliziotto e guardia del corpo, morì insieme al giudice Falcone nella strage di Capaci. La moglie di Falcone ed altre due guardie del corpo persero la loro vita nell’attentato.
Oggi, quasi venticinque anni dopo, il giudice Antonino Di Matteo, che sta indagando sul contesto criminale e politico responsabile per questo attentato e per molte altre stragi - incredibilmente - viene minacciato.
Le minacce ed il complotto per uccidere il giudice Di Matteo mostrano come gli eventi del passato siano tuttora molto vivi. Come racconta Di Matteo nel film, finché l’Italia non ammette la verità sul periodo tragico della sua storia recente, gli avvenimenti della ‘stagione del terrore’ continueranno ad avvelenare e a dividere il sistema politico Italiano per sempre.
In Italia si parla poco delle indagini e dei processi tuttora in corso, riguardanti questo periodo storico. A livello internazionale questa storia è praticamente sconosciuta. Attraverso ‘A Very Sicilian Justice’ spero di poter informare il pubblico mondiale di questi avvenimenti importanti; dando così aiuto e riconoscimento al giudice di Matteo e ai suoi colleghi.
In molti pensano che la criminalità organizzata e la corruzione siano in qualche modo contenuti e limitati ai confini dell’Italia; questo è un pericoloso fraintendimento di ciò che è veramente la ‘mafia’. I soldi della criminalità non sono solo investiti all’estero e nascosti in paradisi fiscali, ma stando alle scoperte degli investigatori italiani, le diverse organizzazioni mafiose di tutto il mondo stanno cambiano il loro modus operandi. Sono sempre più sofisticati, collaborano fra di loro ed operano nell’anonimato attraverso la corruzione politica ed infiltrandosi nel mondo della finanza e del business.
Nonostante il risultato del recente referendum nel Regno Unito e le possibili conseguenze per un’Europa sempre più divisa, continuo a credere fortemente che ora più che mai i paesi debbano essere più vigili. Dobbiamo collaborare ed essere uniti se vogliamo vincere la battaglia contro la criminalità organizzata e la corruzione politica.
Tratto da: aljazeera.com
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